Il giudice dell’udienza preliminare di Crotone Francesca Familiari ha inflitto 30 anni di reclusione a Giuseppe Fuscaldo, il bracciante 50enne di Cirò Marina, reo confesso di aver ucciso di Antonella Lettieri, commessa di 42 anni.
Il gup ha accolto la richiesta di condanna che era stata avanzata dal pubblico ministero Alfredo Manca a conclusione della sua requisitoria nel processo celebrato con il rito abbreviato. Il rappresentante della pubblica accusa ha ripercorso le tappe della vicenda che il 7 marzo dello scorso anno ha sconvolto l’intera comunità di Cirò.
L’indagine è stata condotta dai carabinieri della Compagnia locale guidati dal capitano Alessandro Epifanio, con l’ausilio del Ris di Messina.
Fuscaldo era stato subito inserito tra i sospettati e proprio i carabinieri del Reparto investigativo scientifico rinvennero nella sua auto un ‘pelucchio’ con tracce ematiche dal quale venne recuperato il dna di Antonella Lettieri.
L’uomo è stato quindi fermato il 16 marzo e, davanti ad una folla inferocita, portato in prigione. Circa un mese dopo, il 21 aprile, di fronte alle evidenze delle prove raccolte contro di lui, il bracciante confessò di essere il colpevole dell’omicidio.
Fuscaldo ha sostenuto di aver ucciso la donna perché lo ricattava chiedendogli soldi per non svelare alla moglie la loro relazione. Una motivazione alla quale gli inquirenti non hanno mai creduto.
Lettieri è stata uccisa a casa sua in via Cilea a Cirò Marina con una ventina di colpi alla testa sferrati con un tubo di ferro ed undici coltellate al corpo.
Omicidio Lettieri, inflitti 30 anni di reclusione a Fuscaldo
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