L’operazione portata a termine oggi dalla Procura della Repubblica – Dda di Catanzaro insieme alla Guardia di Finanza è un altro colpo pesantissimo inflitto dallo Stato alle cosche sul nostro territorio, che va nella direzione di spezzare i rapporti deviati tra politica, imprenditoria, pubblica amministrazione e ‘ndrangheta. Ai magistrati e alle Forze dell’Ordine va il nostro plauso e l’incoraggiamento a proseguire nell’azione di bonifica portata avanti in questi anni, che ha decapitato cosche storiche del nostro territorio.
Certamente sulle posizioni dei singoli coinvolti nell’operazione, ribadiamo fiducia nella magistratura e auguriamo a tutti di poter dimostrare la loro estraneità ai fatti. Ma lo spaccato che emerge è inquietante. Vieni fuori uno scenario di corruzione spudorata che, in nome degli interessi, mette le mani sui diritti fondamentali delle persone, a cominciare dal diritto alla salute. Una vera e propria occupazione militare, come l’hanno definita i magistrati, sulla pelle dei cittadini. Mentre tantissimi cittadini lametini e calabresi vivono ogni giorno drammi legati ai disservizi della sanità nella nostra città e nella nostra regione, l’ospedale lametino era teatro dei peggiori affari e dei peggiori intrecci tra una politica e una pubblica amministrazione malate e la ‘ndrangheta. Valuti il prefetto, qualora sussistano le condizioni, un eventuale invio della commissione di accesso all’Asp di Catanzaro per un’azione radicale di bonifica da qualsiasi infiltrazione della criminalità organizzata.
Ci sono fatti che emergono dalle indagini di fronte ai quali non possiamo voltarci dall’altra parte! Ad essere coinvolto, oltre a un ex parlamentare del centrodestra, anche un ex consigliere comunale organico alla disciolta amministrazione Mascaro. Vogliamo ancora nasconderci dietro fantomatiche tesi complottiste? Le forze politiche e le diverse realtà della società civile lametina abbiano il coraggio di interrogarsi, di affrontare la realtà di questa città, senza nascondere la polvere sotto il tappeto. Le forze sane della città devono isolare mafia e “zona grigia”, tagliare in maniera netta qualsiasi rapporto con chi, come emerge chiaramente dall’ultima operazione, non si fa alcuno scrupolo a mettere le mani sulla salute e sulla vita stessa delle persone.
Questa ennesima operazione contro le cosche lametine sia accompagnata da un risveglio civile e morale di tutta nostra comunità.