“Il lavoro in nero e il lavoro precario uccidono“: lo ha detto il Papa nel videomessaggio alla Settimana dei Sociale dei cattolici dedicata al lavoro. “Il lavoro precario – ha evidenziato – è una ferita aperta per molti lavoratori, che vivono nel timore di perdere la propria occupazione.
“Io ho sentito tante volte – afferma il Papa nel videomessaggio al convegno Cei sul lavoro in corso a Cagliari – questa angoscia: l’angoscia di poter perdere la propria occupazione; l’angoscia di quella persona che ha un lavoro da settembre a giugno e non sa se lo avrà nel prossimo settembre. Precarietà totale. Questo è immorale. Questo uccide: uccide la dignità, uccide la salute, uccide la famiglia, uccide la società. Il lavoro in nero e il lavoro precario uccidono”. Il Papa ha poi aggiunto: “Rimane poi la preoccupazione per i lavori pericolosi e malsani, che ogni anno causano in Italia centinaia di morti e di invalidi”.
“Non perdete la fiducia“: è l’appello del Papa a chi è senza lavoro. “Il mio pensiero – dice nel videomessaggio – va ai disoccupati che cercano lavoro e non lo trovano, agli scoraggiati che non hanno più la forza di cercarlo, e ai sottoccupati, che lavorano solo qualche ora al mese senza riuscire a superare la soglia di povertà. A loro dico: non perdete la fiducia. Lo dico anche a chi vive nelle aree del Sud d’Italia più in difficoltà“.
Il lavoratore non può essere considerato “una riga di costo del bilancio”, ha detto ancora. Il sistema economico “mira ai consumi, senza preoccuparsi della dignità del lavoro e della tutela dell’ambiente” ma “è un po’ come andare su una bicicletta con la ruota sgonfia: è pericoloso! La dignità e le tutele sono mortificate quando il lavoratore è considerato una riga di costo del bilancio, quando il grido degli scartati resta ignorato”.
“La dignità del lavoro è la condizione per creare lavoro buono: bisogna perciò difenderla e promuoverla”, afferma ancora il Papa nel videomessaggio ricordando che “con l’Enciclica Rerum novarum” (1891) di Papa Leone XIII, la Dottrina sociale della Chiesa nasce per difendere i lavoratori dipendenti dallo sfruttamento, per combattere il lavoro minorile, le giornate lavorative di 12 ore, le insufficienti condizioni igieniche delle fabbriche”.