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Pollino, Borrelli a Civita: “C’era l’allerta gialla”. Il Papa vicino alle famiglie

Redazione

Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha compiuto a Civita (Cosenza) un sopralluogo nelle zone delle Gole del Raganello, sul Pollino, dove 10 persone hanno perso la vita travolte dalla piena del torrente. “Sulle responsabilità ci sarà tempo – ha detto Borrelli -; si è trattato di un evento puntuale e localizzato a dieci chilometri a monte dall’area dove si è verificata la tragedia”.

Il capo della Protezione civile insiste sull’allerta che era stata diramata: “Esiste una scala sulla base della quale scatta la comunicazione e se i tecnici, sulla base degli algoritmi e delle carte meteo, evidenziano un rischio di caduta di pioggia di un certo livello, noi ne dobbiamo prendere atto fosse una, dieci, cento volte”.

Inoltre è polemica sul sistema degli accessi alle Gole, cui si deve, negli ultimi anni, lo sviluppo di un piccolo sistema turistico in almeno quattro comuni della zona del Pollino (Civita, San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara e Francavilla). “Mai nessun cittadino e/o associazione hanno segnalato situazioni di pericolo all’interno delle gole del Raganello”, ribatte però il sindaco di Civita Alessandro Tocci.

Intanto sono stati acquisiti i primi documenti e sul caso la Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio. Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha chiesto di fare chiarezza, vista la pericolosità di luoghi come le gole.

Anche perché in Italia sono accaduti almeno 10 eventi simili in 30 anni.  Anche Papa Francesco ha rivolto un pensiero per le vittime di Raganello. Ci sono inoltre 11 feriti tra cui una bambina di 9 anni ricoverata al Policlinico Gemelli di Roma in sedazione profonda, con prognosi riservata, in terapia intensiva. La piccola, che viene ventilata artificialmente, presenta insufficienza respiratoria acuta dovuta a inalazione di acqua e fango.

Le testimonianze dei soccorritori sono drammatiche. Una bimba di 8 anni, tra le persone tratte in salvo, è stata trovata vicino a un cadavere. “Era semicosciente ma in evidente stato di choc”, ha raccontato il dirigente medico dell’elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l’ha soccorsa. La piena “è stata un vero e proprio tsunami”, ha detto Giacomo Zanfei, vicepresidente del Soccorso alpino Calabria. Sono pian piano emerse anche  le storie delle vittime, quelle di tante famiglie spezzate durante un’escursione. Tra le persone decedute c’è anche una delle guide che accompagnavano gli escursionisti, un ragazzo di 32 anni anni volontario di protezione civile, che era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga che distrusse un albergo a Rigopiano.

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