In piena crisi idrica Manna convoca il presidente della Acque potabili servizi idrici integrati Srl in Consiglio comunale per una informativa alla città, negando il dibattito ai consiglieri comunali e promuovendo le azioni della società privata nella gestione dell’emergenza. Un comportamento anomalo, quello del primo cittadino, che continua a scaricare le responsabilità e a difende spudoratamente interessi di parte quando tutta la città è sul piede di guerra per colpa della mancanza d’acqua e della cattiva gestione della stessa Srl per una emergenza che si poteva tranquillamente prevedere.
Una cosa è certa, per come dichiarato dall’assessore al Bilancio: il Comune di Rende non ha stanziato un solo euro per l’ammodernamento della rete idrica che presenta una dispersione pari al 50% (su cento litri immessi, cinquanta si perdono per strada). Né, a quanto pare, ha preteso i fondi dalla Regione (Oliverio aveva promesso finanziamenti pari a 4 milioni di euro) per risolvere una emergenza che oramai è ciclica e per questo motivo non può più essere trattata come tale.
Però Manna continua a difendere l’indifendibile, mentre non esiste un vero piano di contrasto e di mitigazione dei disagi che vive in questi giorni la popolazione rendese. I quartieri più colpiti sono ancora oggi sprovvisti di autocisterne e non esiste un calendario delle erogazioni fornito ai residenti. Si brancola bel buio, senza organizzazione e senza programmazione.
Chiediamo al primo cittadino di far rispettare la convenzione in proroga che permette alla Srl di operare in città e di farla rispettare fin nei minimi particolari. La popolazione non può subire disservizi di tali dimensioni e insieme essere sbeffeggiata dalla stessa classe dirigente con informative in cui si racconta solo una piccolissima parte della verità.
Per “mandare tutti a casa” invitiamo i cittadini rendesi a firmare la nostra petizione per l’acqua pubblica a Rende (il prossimo banchetto è previsto domenica 18 novembre dalle 10 alle 13 a piazza “Cuticchio”, ad Arcavacata) per chiedere con forza a questa ballerina maggioranza di trattare l’acqua con il dovuto rispetto e far rispettare il dettato referendario che vuole la ripubblicizzazione dell’acqua in tutta Italia e, dunque, anche a Rende.