Una tecnologia italiana permette di riciclare il 100% dei prodotti assorbenti usati per la persona, trasformandoli in materie prime seconde riutilizzabili in varie applicazioni: ad esempio, con 227 kg di pannolini usati riciclati si può produrre una sedia di plastica. L’innovativo processo viene presentato da FaterSmart, business unit di Fater spa, l’azienda italiana joint venture fra Procter & Gamble e Gruppo Angelini, al salone Ecomondo alla Fiera di Rimini.
Da una tonnellata di pannolini usati conferiti alla raccolta differenziata si ottengono 150 kg di cellulosa, 75 kg di plastica e 75 kg di polimero super assorbente, dai quali è possibile ottenere arredi urbani, oggetti di uso quotidiano come grucce e mollette, cartoni per imballaggi industriali e nuovi prodotti assorbenti. I rifiuti da prodotti assorbenti per la persona (pannolini e pannoloni) costituiscono circa il 3,7% del totale dei rifiuti urbani generati in Italia annualmente (Ispra, Rapporto Rifiuti Urbani, 2017), ovvero circa 1 milione di tonnellate all’anno: questo flusso di rifiuti è attualmente smaltito in discarica o inceneritore, ma la realizzazione del primo impianto di riciclo a scala industriale, presso Contarina spa a Lovadina di Spresiano (Treviso), l’unico che permette il riciclo dei prodotti assorbenti per la persona, apre nuovi scenari di gestione di questa tipologia di rifiuti.
La raccolta differenziata di questa frazione è già stata introdotta in circa 800 comuni italiani (12 milioni di abitanti circa): se esteso a tutto il Paese, questo sistema industriale consentirebbe di ridurre le emissioni climalteranti prodotte ogni anno da 100 mila auto. “In Italia ogni giorno – spiega Giovanni Teodorani Fabbri, direttore generale di FaterSmart – vengono smaltiti 10 milioni di pannolini per bambini, pannoloni per incontinenti e assorbenti igienici usati”. Il riciclo di questi rifiuti potrebbe consentire di risparmiare ogni anno il consumo di 10 ettari di suolo, ovvero lo spazio occupato da 14 campi da calcio o da due Colossei.