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Roberto Incoronato (direttivo Lega Vibo Valentia): “Piano spiaggia, Calabria (sd)regolata”

Redazione

Guardare in faccia la realtà non è sempre piacevole. Dire la verità non è sempre facile, soprattutto quando questa va a cozzare con il senso di appartenenza. Ma tacere sarebbe ben più grave che tradire il comune senso di appartenenza. È finito il tempo di seguire il fiume e lasciarsi trascinare dalla corrente. Basta acriticità. Stop passività. Basta timore di dire o non dire per non urtare la suscettibilità di qualche “notabile” politico di turno. Prendiamoci il nostro futuro in mano, cominciamo ad essere protagonisti. Da qui parte la denuncia di Roberto Incoronato, coordinatore Lega di Ricadi (VV) e membro direttivo provinciale Lega Vibo Valentia, il quale intervenendo ancora una volta sull’argomento Piano spiaggia, si trova costretto ad evidenziare l’assoluto lassismo dei Comuni costieri, molti dei quali, tra cui Ricadi e Tropea, due mete ambite del turismo balneare, sono sfornite di uno strumento di civiltà quale appunto il piano spiaggia. Lungi dall’esasperare la burocrazia amministrativa, si pone piuttosto come un insieme di regole dedicate al miglior, ordinato è sicuro utilizzo dell’arenile, oggi, purtroppo, troppo spesso oggetto di selvagge quanto vituperate occupazioni di spiaggia più o meno legittime e sicuramente disordinate. Basta pensare alle circolari regionali sull’argomento, coacervo di dettami imposti agli enti locali sforniti di P.U.A. (piano utilizzo arenile) tramite cui “si consente”  ma non si autorizza. Ma quel che è peggio è che non si regola nulla, anzi, si aumenta la confusione.

Ci si chiede il perché di tale lassismo. Soprattutto in questo preciso momento storico in cui il lavoro certosino del ministro Centinaio che sta cercando di risolvere quella che è passata alla storia con il nome di direttiva Bolkestein, che vedrebbe la cessazione di ogni concessione al 31.12.2020.

Il ministro cosciente della fetta di economia che rappresenta il settore balneare sta lottando strenuamente in Europa, affinché le concessioni restino fuori da tale direttiva, indirizzata più precipuamente ai servizi, in cui, di certo, non possono farsi rientrare le concessioni demaniali, più propriamente individuate come beni. L’appello rivolto ai comuni costieri calabresi è quello di tutelare e regolare, appunto tramite l’approvazione del piano spiaggia, il settore balneare e di riflesso l’economia trainante rappresentata dal turismo estivo.

Nel chiudere questo mio breve, quanto sentito, intervento, mi sia consentito di citare un grande scrittore contemporaneo, nonché concittadino d’adozione che nell’ Ultimo diario così ebbe a scrivere: “La disperazione più grave che possa impadronirsi d’una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile” (da Ultimo diario, Corrado Alvaro)

 

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