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Sacerdote aggredito, aule imbrattate e randagi: domani riunione su sicurezza all’Unical

Redazione

Il rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, ha indetto per domani mattina una riunione con tutti i direttori dei Dipartimenti, per affrontare la questione sicurezza nelle aule e negli uffici.

Purtroppo, nei giorni scorsi, si sono registrate nuove azioni di vandalismo e il rettore ha ritenuto opportuno invitare i direttori ad un confronto, per dare un giro di vite sulla sicurezza.

Crisci chiederà ai responsabili dei rispettivi Dipartimenti, un maggiore impegno e una più efficace azione di sorveglianza delle strutture di competenza, per tentare di capire chi e a quale scopo, negli ultimi tempi, stia tentando di minare la sicurezza dei luoghi di studio e di lavoro.

Il rettore aggiunge che sono già stati allertati i vigilanti e i carabinieri di Rende, che effettueranno controlli più serrati anche nelle ore notturne.

«In ogni caso – rassicura Crisci – il numero delle denunce per furti comunicati alle forze dell’ordine, è tra i più bassi nella storia dell’Unical e nessun danno alle persone risulta essere stato denunciato negli ultimi mesi. Mi sembra singolare che queste incursioni non siano quasi mai collegate a furti, ma vengano messe in atto al mero scopo di imbrattare e devastare le aule. Atteggiamento che ci porta a interrogarci su quale sia l’effettivo fine che si nasconde dietro tali deplorevoli azioni».

«Di altra natura è, invece, l’episodio di questa mattina, avvenuto ad opera di una persona che, secondo quanto si è appreso, soffre di problemi psicologici – aggiunge il rettore –. L’organizzazione dell’ateneo ha funzionato in maniera tempestiva, grazie all’intervento della vigilanza e del personale medico che ha subito prestato soccorso al sacerdote aggredito e ad una ragazza che si è sentita male per la paura. Purtroppo, questi sono casi imprevedibili».

«Infine – conclude Crisci – per quanto riguarda la questione randagismo, voglio informare la comunità accademica che, anche in questo caso, siamo particolarmente attenti e abbiamo firmato, qualche giorno fa, una convenzione con l’Enpa che ci aiuterà, attraverso azioni di rieducazione dei cani, a ridurre l’entità del fenomeno»

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