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Salute mentale, il 50% dei problemi inizia a 14 anni

Redazione

Il 50% dei problemi di salute mentale inizia a 14 anni ed il suicidio è la seconda causa di morte negli under 25. E’ l’allarme lanciato dagli psichiatri alla vigilia della Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra il 10 ottobre, quest’anno dedicata proprio ai giovani.

La metà di tutte le malattie mentali inizia dunque all’età di 14 anni, ma nella maggior parte dei casi non viene rilevata, o viene sottovalutata, e quindi non viene trattata. In termini di importanza, la malattia mentale più diffusa tra gli adolescenti è la depressione. Senza considerare l’uso di alcool e droghe illecite tra gli adolescenti.
In Italia oggi vivono circa 8 milioni e 200 mila giovani tra i 12 e i 25 anni. Di questi circa il 10% (dati ISTAT) si dichiara globalmente insoddisfatto della propria vita, delle relazioni amicali, familiari e della salute. Questo dato segnala che un numero estremamente significativo di giovani, avvertono gli esperti, è in una situazione di difficoltà emotiva, confermata dalla prevalenza, sempre attorno al 10%, di forme depressive o ansiose in questa fascia d’età. È a questi 800 mila giovani che bisogna prestare attenzione, facilitando il riconoscimento di tutti quei fattori ‘tossici’ che possono favorire l’esordio e il mantenimento di patologie psichiche. Ed è per questo che l’OMS ha dedicato agli adolescenti la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Ma per lo stesso motivo gli psichiatri italiani della Società italiana di psichiatria (Sip) hanno intitolato il loro prossimo congresso (Torino 13-17 ottobre) ‘La salute mentale del terzo millennio’.

“Stiamo parlando di una platea ampia di ragazzi su cui sarà costruito il nostro futuro – spiega Claudio Mencacci, past president Sip -. Non possiamo non chiederci quindi come incidono le trasformazioni sociali e tecnologiche sulla salute psichica dei giovani. È evidente che vi sono delle specificità che possono essere evidenziate nel funzionamento psichico e cognitivo dei cosiddetti ‘nativi digitali’, iper-connessi, iper-tecnologici. Cosi come è evidente che vi sono dei rischi specifici a cui i ragazzi di oggi sono particolarmente esposti e che potranno portare a conseguenze sul loro benessere psichico futuro”.

Lo sviluppo psichico dell’individuo in generale, precisa Bernardo Carpiniello, presidente della Sip, “avviene infatti in un rapporto continuo e dialettico con tutto ciò che lo circonda. Dobbiamo quindi immaginare il percorso verso la salute psichica come un processo che si sviluppa tra sollecitazioni ambientali, che possono comportare effetti più o meno evidenti sia in relazione alla loro natura ed intensità sia in relazione al periodo durante il quale si verificano”. Il mondo che cambia è anche il mondo delle nuove sostanze d’abuso, dell’offerta sempre più varia e a basso costo di nuove molecole ad azione psicotropa i cui effetti a lungo termine sono ancora poco noti, ma i dati sono estremamente allarmanti. Dati molto più solidi riconoscono invece gli effetti dell’utilizzo di alcolici e del fumo sul benessere psichico e fisico dei giovani. “Le sostanze d’abuso – conclude Carpiniello – sono dei veri e propri detonatori rispetto ai disturbi mentali: l’esordio sempre più precoce del disturbo bipolare, che nel 40% dei casi oggi si colloca fra il 15 e i 19 anni, è in parte correlata all’uso di psicostimolanti, mentre l’uso di cannabis, soprattutto di quella ad alta potenza, aumenta di 3 volte il rischio di sviluppare la schizofrenia nei soggetti predisposti. Di fronte a tutti questi rischi è importante considerare l’adolescenza come un periodo sensibile, da tutelare e proteggere, permettendo che ragazzi che mostrano segnali di sofferenza psichica possano essere aiutati per tempo”.

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