Circa 35 milioni di italiani nel 2016 hanno affrontato spese sanitarie di tasca propria, per 35 miliardi di euro. Gli anziani, sempre più numerosi spendono una volta e mezzo in più rispetto alla popolazione generale, e circa 13 milioni di italiani hanno difficoltà a far fronte alla spesa sanitaria. Lo hanno sottolineato gli esperti alla School di Padova 2018, evento organizzato da Motore Sanità.
Secondo le cifre presentate, in 7,8 milioni hanno usato tutti i risparmi per fronte alle spese sanitarie. La spesa sanitaria privata nel 2017 si è attestata su circa 35 miliardi e solo 5 miliardi sono stati intermediati da forme sanitarie integrative, con 12 milioni di italiani che fanno ricorso alla ‘spesa intermediata’ di cui il 55% sono dipendenti e il 14% autonomi, e tale settore gestisce circa 5 milioni della spesa (2%). “Le strutture private costituiscono oggi una parte significativa del servizio sanitario nazionale – ha affermato Michele Vietti, avvocato già vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, aprendo i lavori -. A questo scenario farebbero inevitabilmente riscontro un incremento incontrollato della spesa out-of-pocket, una generale contrazione delle prestazioni e una forte sofferenza sociale. Il fabbisogno sanitario degli italiani infatti cresce e si ridefinisce per invecchiamento e cronicità”.
Durante la scuola è stato presentato l’esempio del Veneto di collaborazione pubblico-privato. “La sanità pubblica e la sanità privata non devono andare in competizione ma devono collaborare, ognuno ha dei compiti ben precisi – ha precisato Domenico Mantoan, direttore generale della Sanità della Regione Veneto -.
Il privato ospedaliero rappresenta il 18% dei posti letto in Veneto, è un privato a cui abbiamo affidato dei settori ben definiti, in particolare l’ortopedia, la chirurgia e la riabilitazione, in alcuni casi fa anche da presidio ospedaliero per una zona”.(ANSA).
Sanità, 35 milioni di italiani pagano di tasca propria
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