L’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ricorda la scomparsa, avvenuta a Messina, del dott. Antonino Mandolfino, primo direttore Amministrativo dell’Ateneo di Arcavacata, stretto collaboratore del Rettore, prof. Beniamino Andreatta, nel dare il via al grande progetto innovativo universitario italiano.
Il dott. Antonino Mandolfino ha fatto parte e diretto il primo gruppo di dirigenti e dipendenti dell’Università della Calabria, come direttore amministrativo, fin dall’avvio del primo anno accademico 1972/1973, tanto ch’ebbe la nomina del Ministero della Pubblica Istruzione in coincidenza della manifestazione inaugurale del primo anno accademico, avvenuta nell’aula circolare dell’edificio polifunzionale il 23 dicembre 1972.
Con il Rettore Andreatta ha curato e diretto tutta la fase gestionale ed amministrativa del concorso internazionale di realizzazione del progetto edilizio della sede dell’Università della Calabria e del suo campus.
Il 13 dicembre 1973 si insediò, dopo la fase di partenza del Comitato Tecnico Amministrativo, il Consiglio di Amministrazione ricoprendo la funzione, in virtù del suo incarico direttivo, di segretario componente. Ricopriva la carica di massimo dirigente anche in occasione della prima seduta di laurea del Corso di Scienze Economiche e Sociali avvenuta nell’aula gialla dell’edificio polifunzionale il 17 luglio 1976 con Rettore il prof. Cesare Roda.
Nel mese di maggio 1977 fu chiamato a dirigere dal Ministero della Pubblica Istruzione l’Istituto Superiore di Architettura di Reggio Calabria e quindi l’Università di Catania. Ma nel 1982 fu richiamato dal Rettore, prof. Pietro Bucci, a ricoprire la carica di direttore Amministrativo dell’Università della Calabria fino a raggiungere la data del suo pensionamento.
“Per l’Università della Calabria è stato una colonna portante – ha dichiarato la Presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria, prof.ssa Patrizia Piro – nella evoluzione dei processi di sviluppo dell’Ateneo, negli anni difficili della impostazione didattica e scientifica, quanto di realizzazione delle strutture dei progetti Gregotti e Martensson, dei quali oggi se ne possono apprezzare i lineamenti di volumetria e di composizione architettonica, pur non portati a termine in base ai progetti iniziali. Nessuno può disconoscere il fatto che insieme ad Andreatta, Roda e Bucci, ha costruito una pagina importante della storia dell’Università della Calabria”.