Il WWF, in occasione della riapertura delle scuole, lancia la campagna “Non deve finire così”, per sensibilizzare gli studenti sul tema dello smaltimento delle mascherine monouso (che possono finire nell’ambiente e inquinarlo) e promuovere invece le mascherine lavabili e riutilizzabili.
“Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione – scrive il WWF -, in Italia ci sono circa 8,6 milioni di studenti nella scuola e per 7 milioni di questi sussiste l’obbligo di indossare la mascherina. Per proteggere i nostri studenti dal rischio sanitario saranno necessarie quindi non meno di 7 milioni di mascherine al giorno, sebbene il Ministero abbia annunciato che ne distribuirà 11 milioni al giorno destinate anche al personale docente e non: facendo un rapido calcolo significa una quantità pari a circa 44 tonnellate di polimeri plastici, principalmente polipropilene, poliestere, utilizzati e smaltiti ogni giorno nelle nostre scuole”.
“Se anche solo 1 ragazzo per classe (il 5% della popolazione studentesca all’incirca) disperdesse volontariamente o accidentalmente la propria mascherina – prosegue la ong -, ogni giorno verrebbero rilasciate in natura 1,4 tonnellate di plastica: ciò significa che a fine anno scolastico sarebbero disperse in natura oltre 68 milioni di mascherine, per un totale di oltre 270 tonnellate di rifiuti plastici non biodegradabili in natura. È come se gettassimo ogni giorno dell’anno scolastico 100mila bottigliette di plastica in natura”.
Il WWF promuovre invece “alternative più sostenibili, come per esempio mascherine riutilizzabili e lavabili certificate e validate dallo stesso Ministero della Salute, attraverso l’Istituto Superiore di Sanità (che sono equiparabili per sicurezza alle mascherine chirurgiche monouso). Queste mascherine possono essere una valida alternativa al monouso, accompagnate da informazioni sulle modalità di igienizzazione, lavaggio, scadenza”. (ANSA).