Due giornate di sciopero nazionale a gennaio 2019. Ad annunciarle sono le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Servizio sanitario nazionale, che giudicano “deludente” la manovra economica approvata alla Camera e chiedono “sostanziali modifiche al Senato in nome della sanità pubblica e del lavoro dei suoi professionisti”. Gli impegni assunti dopo lo sciopero del 23 novembre, affermano, “appaiono in gran parte disattesi” e la Legge di Bilancio e i decreti collegati appaiono “ciechi nel non vedere il baratro in cui la sanità sta precipitando”.
Continua, denuncia l’intersindacale medica della categoria, “in barba al cambiamento promesso, un finanziamento presente e futuro del Fondo sanitario nazionale irrisorio ed aleatorio, legato ad incrementi del PIL per gli anni 2020 e 2021 inverosimili, ed una campagna di criminalizzazione verso i medici pubblici, sottoposti a video sorveglianza e penalizzazioni nelle loro attività libero professionali per colpe che non possono essere loro attribuite”. Mentre il governo “detassa il reddito dell’attività privata degli insegnanti ed elargisce a piene mani ‘flat tax’ alle partite IVA, per i medici, veterinari e dirigenti sanitari vale il principio opposto, colpevoli, fino a prova contraria, di manipolare le liste d’attesa e, in caso di inadempienze ad altri dovute – denunciano – sospesi sine die da un’attività produttiva che garantisce libertà di scelta ai cittadini e gettito fiscale certo”. La Legge di Bilancio 2019 e i decreti collegati, avvertono le organizzazioni di categoria, “appaiono ciechi nel non vedere il baratro in cui la Sanità pubblica sta precipitando e sordi nel non ascoltare i tanti segnali di allarme”.