Ottima risposta dei cittadini allo slotmob #235, svoltosi domenica scorsa in un bar di Pianopoli, promosso dieci realtà associative: Associazione Alba, Associazione Attivamente, la Comunità Missionaria della Via di Lamezia Terme, Libera Catanzaro, il Forum delle Famiglie della provincia di Catanzaro, il Movimento Cristiano Lavoratori, il Movimento dei focolari, la comunità Progetto Sud, la Pro Loco di Pianopoli, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti con il patrocinio del Comune di Pianopoli.
Un NO corale al gioco patologico e un grande SÌ allo stare insieme e al divertirsi socializzando con gli altri. Questo l’intento delle associazioni promotrici che hanno scelto per lo slotmob il bar gestito da Gianni e Ketrin Alemanni, locale che ha scelto di rimuovere le slot machine e di riprendere l’antico e mai fuori moda gioco delle freccette. “Una scelta che ci ha premiato in tutti i sensi”, hanno affermato i due gestori del locale condividendo con i cittadini la loro testimonianza. “Oltre che una scelta etica – hanno spiegato – di fronte al dramma di tante persone che spendevano migliaia di euro alle slot machine e spesso distruggevano le loro famiglie, la nostra si è rivelata una scelta conveniente anche sul piano economico. E’ aumentato il numero di persone che frequentano il nostro locale, vediamo i volti sorridenti di persone che parlano e scherzano tra loro tirando le freccette al posto dei volti spenti di persone con gli occhi incollati allo schermo di una macchinetta. C’è un guadagno molto più grande, che deriva dalla consapevolezza di aver dato il proprio contributo a migliorare la vita di tante persone e famiglie, non creando le condizioni per la dipendenza. Vogliamo lanciare il messaggio perché altre attività come la nostra, consapevoli della funzione sociale delle imprese, facciano questa scelta che si racchiude in poche parole: No alla dipendenza da gioco, sì alla vita”.
Nel corso della mattinata di domenica, alla quale ha partecipato anche il sindaco del Comune di Pianopoli Gianluca Cuda, le testimonianze di alcune persone vittime del gioco patologico che ce l’hanno fatta a superare la “schiavitù delle macchinette” attraverso l’aiuto di professionisti competenti e il supporto delle associazioni.
Le associazioni promotrici dello slotmob ringraziano tutti coloro che hanno partecipato all’evento di domenica scorsa e annunciano che proseguiranno la loro attività di informazione e sensibilizzazione sulle dipendenza da gioco anche nelle scuole, come richiesto già da alcuni comuni dell’hinterland lametino. Una battaglia di dignità e libertà che, come dimostrano Gianni e Ketrin Alemanni, si può vincere se ciascuno si assume le proprie responsabilità verso la società, mettendo la dignità delle persone e il loro benessere al di sopra di ogni logica di profitto e guadagno.