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“STRONGOLI BENE COMUNE” – I piani per la città e il territorio.

Redazione

“Partiamo dai vincoli posti sul nostro territorio e a tutela di quanto straordinariamente abbiamo; non li vediamo come nemici ma attiviamo un processo di valorizzazione che possa contribuire al rilancio del nostro territorio”. E’ quanto è emerso nel  primo dei tre incontri organizzati dalla Consulta delle Associazioni Strongolesi  da titolo: “STRONGOLI BENE COMUNE” – I piani per la città e il territorio. Venerdì 16 novembre l’evento si è tenuto nel Museo civico di Strongoli.  Numerosi sono stati i partecipanti, molti del settore, così come i rappresentanti delle associazioni di volontariato. La Consulta è un’omogenea rappresentazione del tessuto del volontariato cittadino , costituita da ben 26 associazioni che si sono unite lo scorso maggio. Nel corso del convegno si è registrato l’intervento del Professore Lorenzo Berna distaccato, non condizionante, acritico ma informativo che ha evidenziato ancora di più le bellezze del territorio di Strongoli lasciando a ognuno dei presenti una libera interpretazione su quanto è stato programmato. Per la consulta è intervenuto anche l’ing. Giulio Rogliano con un’esposizione chiara e comprensibile con la quale ha evidenziato “quanto di negativo viene fatto nelle scelte quotidiane legate all’interesse individuale e non collettivo, prospettando le possibili soluzioni per migliorare il territorio e la qualità della vita”. Efficaci gli interventi e i quesiti posti dalla moderatrice, l’architetto Sabrina Barresi. Sono poi intervenuti l’arch. Luigi Benincasa, direttore dell’ufficio tecnico comunale, che ha parlato del “nuovo piano regolatore del comune, piano che ha patito delle lungaggini burocratiche, partito nel 2012 e adottato solo nel 2017”. Il Commissario Straordinario di Strongoli, Umberto Pio Campini ha sottolineato” l’importanza di incontrare la popolazione per avere un quadro più chiaro di quelle che sono le esigenze del territorio e della comunità e per non lasciare che questo periodo del commissariamento sia solo una gestione ordinaria dell’Ente”. Questo perché, come ha detto Campini: “ bisogna pensare ad uno sviluppo insieme ai cittadini perché non c’è nulla di ordinario nella gestione di una comunità”. In tal senso anche la scelta del luogo è finalizzata a dare allo spazio del Museo una vita rinnovata perché possa dare ai cittadini un’area per esprimersi.  In collegamento audio hanno portato un contributi al confronto il prof. Giuseppe Barbaro dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che ha relazionato sui porti del litorale; ed il dr. Michele Munafò dell’Ispra – Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale di Roma intervenuto sul consumo di suolo in Italia.

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