La persecuzione dei cristiani nel mondo è “un vero e proprio genocidio, e l’omicidio della giovane pachistana arsa viva dal fidanzato perché non si voleva convertire è l’ennesima prova dell’intolleranza e della violenza che subiscono ingiustamente”. Così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, al termine di un incontro con con il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana. “La libertà religiosa non è un fatto privato, ognuno deve poter dire di fronte a tutti che crede in Dio – ha insistito Tajani – e questo vale per tutti coloro che hanno una fede. Uccidere in nome di Dio significa uccidere Dio”.
Il presidente del Pe ha definito “molto proficuo” il dialogo con il capo della Cei, durante il quale sono stati affrontati “i problemi che riguardano il futuro dell’Europa, i rapporti fra le istituzioni Ue e le religioni, e tutte le questioni che riguardano l’azione sociale che svolge la Chiesa cattolica”.
L’Europa è la “nostra casa comune”, “concepita dai padri fondatori come comunità”, “non può essere soltanto un’aggregazione di stati o qualcosa che riguarda il mondo finanziario”, ha dichiarato Bassetti. “Soltanto insieme” possiamo “far fronte ai tantissimi problemi che sono all’orizzonte”, ha aggiunto l’arcivescovo.