TALLINI/TANSI
Se è così tanto sicuro della riconferma di Carlo Tansi alla Protezione Civile, Mario Oliverio deve avere personalmente visionato in anticipo i curriculum dei partecipanti alla selezione. Non sarebbe la prima “anomalia” di questo concorso-farsa. Oliverio, con la complicità di un dirigente arrivato a tale ruolo senza mai essere passato da un concorso, ha infatti scientificamente “fatto fuori” i dirigenti interni che legittimamente aspiravano a dirigere questo delicato settore. In questo caso, i curriculum chilometrici e qualificati sono stati considerati carta igienica!
Non abbiamo dubbi che, affidando la guida ad interim della Prociv allo stesso dirigente che ha liquidato i colleghi, Oliverio voglia fare trascorrere i 45 giorni di sospensione comminati a Tansi in modo da potere mantenere ugualmente la sua “promessa”. Non ha capito il presidente che quella macchia non potrà mai essere cancellata.
E’ gravissimo poi che il Governatore abbia avvalorato la tesi del Tansi secondo cui la sospensione sia avvenuta “ad orologeria”. Non si è reso conto Oliverio di avere così infangato l’intera commissione di disciplina e di averne intaccato la credibilità quando dovrà affrontare nuovi casi. Irresponsabile!
Il presidente della commissione di disciplina, l’avv. Sergio Tassone, ha dato nei giorni scorsi invece una lezione di stile e correttezza ad Oliverio e Tansi. Poiché era lui l’istruttore della selezione esterna per la guida della Prociv, ha rimesso tale mandato nelle mani di Oliverio come conseguenza degli ingiusti attacchi subiti e per respingere ogni sospetto di essere di parte.
Intanto, la “matematica” sicurezza della riconferma, annunciata qualche ora fa da Oliverio, deve avere ringalluzzito il Tansi che è tornato al suo antico amore, facebook, con il consueto stile “sobrio e distaccato”.
Nel suo ultimo post, teorizza che la Calabria potrà salvarsi solo se si libererà di politici come Tallini ed altri “suoi simili di destra e di sinistra”, di sindacalisti politicizzati e di giornalisti “scuri”. Si tratta di coloro che ostacolano, a suo dire, la “meritata” riconferma. Sono i complottisti che agiscono per fermare un autentico “eroe”, una gloria della Calabria, un uomo che sacrifica la propria vita per la sicurezza di noi calabresi.
Non voglio essere irrispettoso verso le vittime, ma dovrei sottolineare che mai la Calabria ha avuto tante sciagure da quando è stato nominato il Tansi. Non ci siamo fatti mancare niente, dalle esondazioni alle trombe d’aria. Non è che per caso porti un po’ di jella.
E proprio perché parliamo di tragedie, intendo precisare che da consigliere regionale ho segnalato doverosamente le anomalie nel sistema di allerta meteo della Regione, soprattutto in occasione dell’alluvione di San Pietro Lametino, quando è stata diramata colpevolmente un’allerta colore giallo al posto dell’allerta rossa. Lo ho affermato sulla base di dati tecnici ufficiali e attendo ancora che il Tansi smentisca quanto da me affermato. Non sono così stupido da dire che sia tutta sua la responsabilità del Raganello e di San Pietro Lametino, ma ammetterà che non tutto ha funzionato a dovere e che la Protezione Civile non è certo un modello di efficienza.
La Protezione Civile disegnata dal Tansi è solo una palestra per il suo immenso narcisimo, uno strumento per esercitare un potere incontrollato e per “fare politica” con i mezzi della diffamazione e dell’insulto.
Quale credibilità può avere una Protezione Civile guidata da una persona che passa il suo tempo su facebook per dileggiare politici, giornalisti e dirigenti regionali? O per diffondere notizie false, come quella che il Consiglio regionale avrebbe bocciato una sua proposta di legge per prevenire il dissesto idro-geologico.
La gente ha bisogno di guardare alla Protezione Civile con fiducia e con serietà. La protezione Civile deve essere percepita dai cittadini come uno strumento operativo super partes. Tutto il contrario di ciò che ha prodotto il Tansi.
Infine lui si augura che ad uscire di scena siano coloro che ritiene essere suoi “nemici” e non si accorge, invece, che il suo benefattore e protettore, Mario Oliverio, è già fuori dalla scena.