E dopo gli arresti ai domiciliari si è messa in moto la virtuosa macchina della solidarietà a Mimmo Lucano, sindaco di Riace.
Le dichiarazioni a sostegno della politica di integrazione e di accoglienza del sindaco Lucano sono tutte circoscritte a fatti e comportamenti che hanno fatto di Riace un modello vero di politica di integrazione.
E le accuse messi in campo dalla Procura di Locri rischiano di travolgere l’uomo, l’istituzione edil simbolo di una Calabria diversa.
Tanta solidarietà attorno a Lucano e rafforzatasi dopo gli arresti ai domiciliari.
Il Presidente Oliverio e’ netto sul suo giudizio dopo aver elencato le positività del suo operato : “sono vicino a Lucano e lo difenderò e lo aiuterò nella certezza che i tempi bui troveranno alla fine una via d’uscita è che diritti, dignità e libertà alla fine trionferanno”.
Anche l’ex Presidente della regione Agazio Loiero si augura che la Magistratura faccia chiarezza sui fatti “su una persona che ha dato lustro alla Calabria “.
Cgil e Presidente della Provincia di Catanzaro esternano al loro vicinanza al sindaco Lucanoinsieme a Rifondazione Comunista e ad altre rappresentanze di sinistra con l’obiettivo di salvaguardare una forte esperienza di accoglienza in Calabria.
Le uniche voci critiche quelle di Cinquestelle.
Mentre il giornalista Saviano parla di questo episodio come prova chiara che nel Pese è iniziata una deriva autoritaria.
Ma la parola più forte l’ha pronunciata Beppe Fiorello che ha decisamente affermato che ora crederà in Lucano più di prima.
Sullo sfondo le dichiarazioni di Salvini che tradiscono una silenziosa ironia che fa il paio con le dichiarazioni di di Maio che raccomanda di non enfatizzare i modelli come quelli di Riace.