Un altro anno senza una vera svolta su clima e biodiversità. E’ dura l’analisi del Wwf sul 2018: un anno che, spiega la presidente di Wwf Italia, Donatella Bianchi, “ci lascia insoddisfatti perché, a livello globale, è mancato un vero scatto in avanti rispetto alle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e alla difesa della biodiversità. Nemmeno il preoccupatissimo allarme lanciato dall’ultimo rapporto sul cambiamento climatico dell’IPCC è riuscito a fare aprire gli occhi ai decisori politici segnalando l’urgenza di un cambio di paradigma nel modo in cui gestiamo l’energia, i suoli, l’industria, le costruzioni, i trasporti e le città”. Secondo Bianchi, “anche per l’Italia il 2018 è stato un anno in cui, spesso, alle attese non sono seguiti i fatti. Da un lato c’è stata finalmente una presa di coscienza contro il nemico dei mari e delle spiagge: la plastica”. Ma, all’opposto, “è stato, invece, un anno da dimenticare per la biodiversità italiana. A causa dei calendari venatori e altri provvedimenti sulla caccia varati dalle regioni, il 2018 può essere considerato come un vero e proprio annus horribilis”.
Per questo, “il 2019, sia a livello globale che nazionale dovrà essere un anno di svolta. È necessario porre le basi per un Global Deal, un accordo globale, ambizioso ed efficace per la natura e la biodiversità. E serve il coraggio dei governi per concretizzare l’Accordo di Parigi sul clima e assumere impegni adeguati all’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. A livello nazionale, oltre ai provvedimenti che indichino un reale e rapido percorso di decarbonizzazione del nostro sistema energetico ed economico, ci aspettiamo un cambio di passo netto e concreto nelle politiche ambientali”.