Dopo la mancanza dell’anestesista che ha ritardato un intervento ortopedico su una paziente anziana, dopo le ingessature fatte col cartone (nonostante le ridicole smentite) adesso addirittura si chiude un reparto per mancanza di medici: è questa la situazione della Sanità in Calabria.
Oggi tocca a Locri, dove il reparto di ortopedia è stato chiuso in data 10 agosto per mancanza di medici (la notizia è stata resa pubblica dallo stesso sindaco della cittadina).
A distanza di un anno noi di Azione Identitaria ci ritroviamo a parlare del nosocomio locrese che ogni estate è costretto a salire agli onori della cronaca per le scelte scellerate compiute dai dirigenti (l’estate 2017 era a rischio chiusura il reparto di dialisi che, anche grazie alla nostra protesta, fu poi sventata).
E’ dunque chiaro che la sanità calabrese è sotto scacco e ne sono prova e conferma i continui e vergognosi episodi che confermano la nostra regione come insicura ed inaffidabile quando si tratta di rispettare il diritto alla salute.
Pleonastico affermare l’inammissibilità di tali provvedimenti e superfluo, ma doveroso, puntare per l’ennesima volta il dito contro la politica calabrese che si riconferma sempre di piu’ incapace e succube di scelte calate dall’alto che hanno come solo fine quello di continuare a penalizzare la nostra regione.
Noi rigettiamo a priori e con cognizione di causa qualsiasi tipo di giustificazione possa essere addotta per questa ulteriore mortificazione sia da parte del Governatore Oliverio che da parte del commissario ad acta Massimo Scura, poiché entrambi hanno ampiamente e costantemente dimostrato di essere avulsi dalla vita reale e ben lontani dai veri e prioritari problemi della Calabria, essendo l’uno (Mario Oliverio) più preoccupato di proteggere situazioni e personaggi nemmeno tanto velatamente fuori dalla legalità e l’altro (Massimo Scura) concentrato solamente a far (s)quadrare dei conti che non tornano mai, penalizzando un intero sistema sanitario regionale.
Come Azione Identitaria non resteremo a guardare questo ennesimo scempio ma annunciamo battaglia affinchè venga garantito il rispetto del diritto alla salute dei calabresi e lo faremo, presidiando e denunciando i paradossi regionali, presso le strutture ospedaliere calabresi.