“Lo stiamo ripetendo come un mantra dall’inizio della consiliatura, che per lasciare davvero un segno nella storia dell’area urbana e invertire la negativa spirale demografica che sembra affliggere senza soluzione il capoluogo – commenta Bianca Rende, consigliera comunale – sono necessari progetti di ampio respiro che vadano ad incidere sulle variabili identitarie ed economiche del territorio”.
“Anche il sindaco, tra l’inaugurazione di un ponte d’arte e quella di una piazza, ha annunciato di voler destinare al centro storico e alle periferie i 18 milioni di euro destinati alla città dall’Agenda Urbana del Por 2014-2020. Come dicevamo già nel 2016, – continua Bianca Rende – i principali obiettivi politici e amministrativi da perseguire e a cui destinare tutte le risorse disponibili, dovrebbero essere il recupero strutturale e sociale delle periferie urbane (tra cui purtroppo anche il nostro centro storico) e la creazione della città unica, divenuta sempre più improcrastinabile dopo il “declassamento” statistico di Cosenza seconda città più grande della provincia, dietro Corigliano-Rossano. Ebbene, già dalle linee guida comunitarie, l’Agenda Urbana privilegia, insieme ad un approccio dal basso e partecipato oltre che condiviso all’interno dell’aggregato urbano, proprio il tema della rigenerazione, coniugando misure concernenti il rinnovo urbano ed edilizio con misure finalizzate a promuovere l’inclusione sociale, l’istruzione e la sostenibilità ambientale”.
“In una prospettiva solidaristica e di responsabilità collettiva, – aggiunge la consigliera comunale – non può quindi trattarsi di interventi che vadano ad incidere solo sugli aspetti infrastrutturali, ma necessariamente di misure integrate che puntino a ridimensionare i fenomeni di esclusione e di marginalizzazione sociale che trovano nel Centro Storico e nelle periferie le espressioni più preoccupanti. Ecco perché ricordiamo e chiediamo al sindaco di spiegare come intenda articolare concretamente gli interventi dell’Agenda Urbana a favore di centro storico e periferie e, con l’occasione, chiediamo anche che fine abbia fatto il progetto di censimento e recupero delle situazioni di maggiore bisogno propagandato urbi et orbi sulla stampa di ben cinque mesi fa, per non parlare del dibattito in Consiglio Comunale promosso dalla minoranza e concluso da un impegnativo ordine del giorno”.
“Era il 5 settembre scorso quando il sindaco Occhiuto nel corso di una conferenza stampa a palazzo Spadafora, nel cuore della città antica, dal tema “Centro storico: strategie in atto e nuovo Piano di intervento sulle emergenze”, affermava di voler fare il punto sulle strategie complessive per prospettare in seguito, a chi abita nel centro storico, gli interventi immediati. ‘Proprio qui trasferiremo alcune attività – affermava – e anche io sarò in questo fabbricato con una task force che si occuperà dei problemi del centro storico.’ Due gli obiettivi dichiarati al tempo: quello di dare maggiore vivibilità al nucleo storico, attraverso politiche incisive di decoro urbano e servizio di videosorveglianza, con maggiore attenzione alle problematiche sociali, creando anche uno sportello di ascolto per le persone più disagiate e quello relativo all’aspetto strutturale, con il recupero di tutti gli edifici pubblici”- spiega la Rende.
“Allo stato – conclude la nota – purtroppo non risulta che sia stato realizzato e nemmeno avviato, tra futili festeggiamenti per le nuove opere e la campagna elettorale più complicata del previsto per l’arrivo, o meglio, il ritorno di nuovi ospiti nel partito di Berlusconi. Ci chiediamo, preoccupati, quando arriverà finalmente il momento per le altre problematiche che tanti cittadini aspettano da tempo e che non sembrano assurgere mai al rango di vere priorità per questa amministrazione”.