“Anche dopo la Brexit saremo amici con il Regno Unito, ma c’è una differenza sostanziale tra essere membri della Ue e non esserlo”. Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani si mostra meno pessimista di altri sulla trattativa con Londra, ma pone paletti e annuncia: “niente sconti”. “L’elemento più chiaro è che tra gli europei ci sia una forte coesione. Noi dobbiamo tutelare i nostri interessi, in primo luogo quelli dei tre milioni di cittadini della Ue che vivono nel Regno Unito, fra i quali mezzo milione di italiani. E questo si può fare solo se rimarremo uniti nel corso della trattativa”, osserva Tajani, secondo cui “è ovvio che Parlamento europeo non voterà mai un accordo che non tuteli in modo adeguato i nostri cittadini. O che le due agenzie europee attualmente basate nel Regno Unito, la European Banking Authority e la European Medicines Agency, non potranno restare lì e dovranno traslocare”.
Tajani si dice “convinto che alla fine un’intesa ci sarà. Ma sono anche convinto che la Gran Bretagna si troverà in una situazione peggiore, che i cittadini britannici non staranno affatto meglio di oggi. Direi la stessa cosa per qualsiasi Paese dovesse decidere di lasciare l’Unione, dalla quale traiamo tutti benefici enormi”. Nell’intervista Tajani interviene anche sulle fake news. “La stessa Brexit ha offerto un esempio della strumentalizzazione, l’onda della disinformazione è stata ampia. Basta pensare al famoso recupero dei 10 miliardi di euro dalla Sanità come conseguenza positiva dell’uscita dalla Ue: un falso assoluto. Se si vuole tutelare la vera libertà di stampa – sottolinea – occorre anche bloccare le fake news, costringendo Facebook, Google e quant’altro a rispettare regole severe, anche con leggi comunitarie”.