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Calabria, ospedale di Trebisacce (Cs): Sapia (M5S) replica a Mundo, “farlo riaprire è dovere di tutta la politica”

Redazione

«L’ospedale di Trebisacce deve essere riaperto come ha stabilito il giudice e con tutte le dotazioni previste dalle norme in vigore, a garanzia del diritto alla salute che la Costituzione tutela come fondamentale». Lo afferma, in una nota, il parlamentare M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, in replica al sindaco di Trebisacce (Cs), Francesco Mundo. Nei giorni scorsi Sapia aveva compiuto un’ispezione nella struttura sanitaria insieme ai parlamentari M5s Francesco Forciniti, Rosa Silvana Abate ed Elisa Scutellà, con successive contestazioni dello stesso Mundo. «Ringraziamo – prosegue il deputato 5stelle – il sindaco per l’invito, sia pure a mezzo stampa e dunque non proprio istituzionale, ad incontrarlo per un confronto. Tuttavia, siano gli siano chiari due punti: nessuno può permettere che con bugie e speculazioni politiche si metta a repentaglio la salute dei pazienti; il sindaco è per legge l’autorità sanitaria nel territorio». «Ne deriva – continua il deputato – che il sindaco ha l’obbligo di concorrere ad assicurare la sicurezza nell’assistenza sanitaria; al momento, come abbiamo constatato di persona, pregiudicata da una diffusa carenza di personale, soprattutto medico, nell’ospedale di Trebisacce, non ancora riaperto». «Il Movimento 5stelle non tollera le frottole, le inaugurazioni a fini elettorali, le finte unità di Pronto soccorso e – conclude Sapia – tutte le sceneggiate politiche che hanno caratterizzato e caratterizzano, purtroppo, la sanità calabrese. Il popolo ci ha preferito per la nostra coscienza e serietà. Per l’ospedale di Trebisacce abbiamo, con la collega Dalila Nesci, prodotto esposti e atti concreti, intervenendo in tutte le sedi istituzionali. Qui non si può fare a gara tra le forze politiche, bisogna soltanto rimuovere quegli inammissibili vincoli economici e burocratici che impediscono l’effettiva riapertura dell’ospedale, nonostante sia dovuta e da tanto, troppo tempo».

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