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Cantiere Calabria, Nesci (M5S) a Oliverio: “Lacrime da libro Cuore per nascondere il disastro”

Redazione

“Mario Oliverio passi ai fatti, perché di parole ne ha fatte fin troppe, lasciando la Calabria allo sbando”. Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, commentando la recente tre giorni del Pd all’Università della Calabria.

“Non bastano – incalza la parlamentare 5stelle – i propositi annunciati dal governatore, del resto costanti nel suo mandato, per far dimenticare la vicenda dei fondi per il teatro; le nomine in sanità agevolate da leggine regionali e deliberazioni di giunta sotto Ferragosto; l’immobilismo sui 2miliardi che lo Stato deve alla sanità calabrese; il caos sul personale delle Province che doveva essere trasferito alla Regione; la mai chiarita vicenda dell’officina provinciale del Centro viabilità a San Giovanni in Fiore; i prezzolati incarichi a fedelissimi e sostenitori; i 10 miliardi all’anno in più che dalla Cittadella arrivano al policlinico universitario di Catanzaro senza valido protocollo d’intesa; i rovinosi roghi estivi e il ricorso ai soliti dirigenti camaleontici”.

“Non bastano – prosegue la parlamentare 5stelle – le ultime promesse di Oliverio, i suoi abbracci con il ministro Marco Minniti e le sue lacrime da libro Cuore, per nascondere l’improvvisazione amministrativa; il navigare dell’esecutivo a vista; il ritardo imperdonabile sul rilancio della Fondazione Terina; la mancanza di coraggiosi investimenti per il sistema aeroportuale; le scelte improvvide sui conti con l’estinta Fondazione Campanella; l’incapacità politica di difendere le prerogative della Regione in materia sanitaria, l’inadeguatezza nelle politiche per i trasporti, il lavoro e il sociale e l’evidente subalternità al governo Gentiloni-Renzi, che usa la Calabria come serbatoio di voti». «Se vuole una seconda possibilità, Oliverio – conclude Nesci – cominci a fare pulizia ai piani alti della Cittadella. Se non l’ha ancora capito, il governatore ha perduto la faccia proprio per i codici particolari e le scelte imbarazzanti partorite in quelle sedi”.

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