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Riguardo alle proteste che la comunità di Oppido Mamertina sta portando avanti per evitare la chiusura del loro ospedale, noi di Exit Calabria, diamo tutta la nostra solidarietà a questi cittadini che coraggiosamente stanno difendendo un loro diritto. Per la prima volta in quindici anni, i calabresi possono finalmente conoscere a quanto ammonta l’entità del debito sanitario per la nostra regione, interessata da un Piano di Rientro che ancora una volta si attua con tagli al settore. I dati della ricognizione dell’esposizione debitoria del sistema sanitario calabrese diffusi dal commissario ad acta Occhiuto, ammontano a circa 862 milioni, una cifra quindi che per quanto importante possa essere è ben lontana da quella ipotizzata da molti che ruotava intorno ai 3 miliardi di euro, un qualcosa che avrebbe affossato certamente il settore in Calabria. Ma nonostante ora il debito sia monitorato e tenuto sotto controllo, non si riescono a recepire sufficienti fondi per sostituire medici andati in pensione ed assumere personale infermieristico per garantire l’apertura del nosocomio nel comune del reggino. Eppure nel corso degli ultimi quindici anni la sanità calabrese ha maturato oltre trecento milioni di euro rientrati proprio dai pensionamenti di primari , medici e di tutto il personale, tutt’oggi non rimpiazzato negli ospedali. Per forza di cose poi ospedali come quello di Oppido Mamertina devono chiudere con una Asp territoriale che non riesce a garantirne il mantenimento, il tutto grava sull’utenza che giustamente si ribella. Chiediamo al Governatore e commissario ad acta alla sanità, Roberto Occhiuto di scongiurare la chiusura dell’ospedale in questione. Bloccando quel processo di depotenziamento della nostra sanità calabrese che da anni conosce solo tagli e ridimensionamenti. Lo stesso Occhiuto proprio lo scorso dicembre, aveva trionfalmente annunciato che la ripartizione del fondo sanitario nazionale per le regioni avrebbe portato nelle casse della Calabria più soldi rispetto alle briciole del passato. E’ ora che quei soldi vengano spesi per l’assunzione del personale in quegli ospedali che necessitano di ciò, consentendo ai cittadini calabresi una sanità di qualità con la possibilità di poter accedere ai servizi sui propri territori.