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Cosenza: il dibattito nel Consiglio comunale che ha approvato il Documento Unico di Programmazione, la salvaguardia degli equilibri e le variazioni di bilancio

Redazione

Giuseppe D’Ippolito (Cosenza Positiva): “il regolamento per la definizione delle controversie tributarie pendenti è estremamente importante perché genererà un vantaggio non da poco per tutta la comunità. Il Documento Unico di Programmazione altro non è che un documento che la Giunta consegna al Consiglio per consentire l’organizzazione dell’ente. Questo strumento è legato alla visione strategica ed al bilancio di previsione. Dobbiamo guardare al futuro dell’ente attraverso scelte già compiute. Non abbiamo fatto molte variazioni e ciò vuol dire che l’ente ha lavorato bene. Questa variazione così lieve ci consente di approvare un bilancio in cui non c’è molta discussione se non un elemento importante: fare una scelta di previsione, guardare all’opportunità di aver già oggi individuato delle poste di bilancio, di adempiere i debiti attraverso somme emesse dalla cassa ordinaria”.

Damiano Covelli (capogruppo PD): “Se dovessimo fare una valutazione rispetto a quanto approvato in sede di bilancio di previsione, possiamo dire, senza tema di smentite, che non solo ancora oggi tante cose non sono state avviate, ma tante altre ancora non funzionano. Uno dei problemi è quello dei quartieri della città che versano in una situazione di palese disagio: via Popilia, via degli Stadi, San Vito alto, le frazioni, il centro storico. Nessun investimento è stato previsto nella fase di approvazione del bilancio, né, ad oggi ,nella fase di variazioni, sono previsti interventi significativi.
Anzi, in queste aree della città, l’emergenza più visibile è data dalla mancata raccolta e dal mancato smaltimento dei rifiuti. E’ fin troppo evidente, se solo si visitano i quartieri, trovare cumuli di spazzatura, in mezzo ai quali razzolano indisturbati topi e cani randagi, aumentando la preoccupazione per la salute pubblica dei cittadini.
E non basta prendersela soltanto con il senso civico dei cittadini perché su questi argomenti l’Amministrazione è completamente incapace di dare le giuste risposte.
Ho già detto in commissione che il Piano triennale delle opere pubbliche rimane un libro dei sogni. Le risorse previste per la loro realizzazione, attraverso l’alienazione degli immobili, infatti, sono ferme ad una bassissima percentuale che si aggira attorno a poco più di cinquantamila euro, a fronte dei quasi dodici milioni di euro previsti in bilancio. Se in sette mesi è stata incamerata una così bassa cifra, come si può pensare che nei cinque mesi che restano si possa verificare un’impennata delle alienazioni tale da consentire di rispettare il programma dell’Amministrazione?
Oggi le uniche risorse vere, spendibili e cantierabili, sono quelle provenienti dalla Regione attraverso i fondi comunitari, nel famoso Accordo di Programma previsto per la realizzazione della metro leggera.
Sul recupero dell’evasione fiscale, poi, in questi anni nulla è stato fatto. 59 milioni sono i crediti che potrebbero essere recuperati, se solo avessimo un’Amministrazione attenta ad individuare e sanzionare i furbi che tanto sconosciuti non sono. Eppure basterebbe poco ad aggredire costoro per il recupero di cifre importanti. La città di Cosenza risulta essere tra le città più indebitate d’Italia. E questo è confermato da una scarsa attenzione sulle entrate, rispetto a quelle che sono le spese in uscita, cresciute in questi anni in maniera esponenziale.
Avrebbe fatto bene l’Amministrazione ad esprimere preoccupazione per il bilancio depositato dall’Amaco che fa registrare circa un milione e seicentomila euro di perdite. Non si può far finta di nulla o nascondendo la polvere sotto il tappeto, ma, al contrario, è tempo che si tenga conto che siamo già al concreto rischio del fallimento dell’azienda, con la messa in discussione dei servizi dell’Amaco e dei posti di lavoro. La situazione è complicata. Mi chiedo pertanto se non sia il caso di indagare fino in fondo il perché di tutto questo e se non sia anche il caso di allontanare chi ha prodotto una così consistente perdita economica”.

Piercarlo Chiappetta (I Moderati): dopo aver rivolto un plauso particolare ai funzionari degli uffici di ragioneria ha sottolineato che “quando si andava in battaglia nel Medioevo i soldati si affidavano al Signore perché sostenesse la spada nei combattimenti. Oggi, in un confronto democratico, la spada è stata sostituita dalle argomentazioni, dalle parole.
Non avevo previsto un mio intervento, forse per una concezione romantica della politica. Credevo che la giornata di ieri avesse scosso le coscienze. Mi sarei aspettato di riempire questo appuntamento con uno scambio di idee su quanto accaduto ieri al Ponte di Calatrava. Così non è stato. C’è un mondo reale, che è quello che appartiene alla maggioranza e che cerco di fotografare nella giornata di ieri, quando si esprime ad ogni livello la soddisfazione per la riqualificazione nella città dei quartieri che sono stati ghettizzati in passato. E poi c’è un altro mondo, il vostro mondo. Anche tra di voi avete difficoltà a dialogare. Parliamo dei Bocs Art. Il consigliere Covelli lamentava che fossero stati affidati diecimila euro ad un artista. Intanto l’artista è Maurizio Orrico, un artista di fama internazionale. Per chi ripudia l’arte, anche un euro può sembrare una somma elevata.
E poi l’Amaco. Dal 2002 al 2010, l’Amaco ha prodotto più di 4 milioni di debiti. Nel 2008 si è dato corso alle assunzioni degli amici degli amici. Nonostante tutto, però, oggi l’Amaco continua a pagare gli stipendi.
Già più volte ho cercato di suggerire ai colleghi consiglieri di cominciare a lavorare insieme su questo periodo meraviglioso per la crescita della città.

Dopo l’intervento del consigliere Chiappetta ha chiesto la parola l’Assessore ai Quartieri e alla Manutenzione Francesco De Cicco: “le chiacchiere non mi piacciono molto, però quando si esagera è bene puntualizzare. Siamo qui da sei anni e ciò che è stato fatto, non era stato fatto in 20. La minoranza si è dimenticata della situazione della spazzatura? La manutenzione sta funzionando per la prima volta, utilizzando le cooperative. E anche il servizio di copertura del manto stradale e delle buche della città viene svolto dalle Cooperative con notevole risparmio di spesa. L’abbandono dei quartieri e delle periferie non è affatto vero. Voi della minoranza non siete in grado di capire neanche l’utilità del Ponte di Calatrava. Non permetto a nessuno di dire queste cose, soprattutto su via Popilia”.

In sede di dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri Enrico Morcavallo, Carmelo Salerno, Lino Di Nardo, Bianca Rende e Andrea Falbo.

Enrico Morcavallo (Grande Cosenza): “Non mi sento un nemico, credo nel potenziale di questa città e in ciò che di positivo è stato fatto. Credo nell’Amministrazione anche se sono in minoranza. Attraverso un giusto confronto noi possiamo crescere. Se mi trovo in disaccordo è per migliorare la città. Se non ci fosse stata la contrapposizione dialettica, sarebbe stato un consiglio comunale piatto, non ci sarebbe stata crescita. Non mi reputo un disfattista, né un oppositore per partito preso. Sul Ponte di Calatrava dico che sarà la grande attrattiva per la città e farà da volàno turistico. Dobbiamo, però, spingere un po’ di più su questo versante. Non possiamo nasconderci dietro il ponte di Calatrava, perché è anche vero che Cosenza è il Comune più indebitato della Calabria. E’ vero che il collegio dei revisori ha approvato la salvaguardia dei debiti di bilancio, ma ci hanno ammonito perché spendiamo troppo. State attenti, ci hanno detto, c’è troppa anticipazione di cassa, chiediamo troppi soldi alle banche. Così facendo aumentiamo i debiti ed anche gli interessi. Spendiamo di più di quanto incassiamo. L’invito che faccio all’Amministrazione, di cui sono onorato di far parte, è quello di stare un po’ più attenti a come spendiamo i soldi e alle necessità e ai servizi essenziali per i nostri concittadini”.

Carmelo Salerno (Forza Cosenza): “ieri è stata una giornata storica, ma anche quella di oggi in Consiglio può essere considerata tale. Ieri è stato innalzato il pilone del Ponte di Calatrava. Un fatto importante, eppure nell’intervento del Sindaco Occhiuto non ho sentito una parola sulla giornata di ieri. Nessun atteggiamento autoreferenziale. Anzi, il Sindaco va ancor di più apprezzato perché ha ammesso che in effetti ci sono problemi a Cosenza”. E sullle pratiche di bilancio: “anche oggi Luciano Vigna ha dato dimostrazione che in tema di bilancio si opera con trasparenza e prudenza. I crediti che per conto del Comune dovrà riscuotere Equitalia (circa 59 milioni di euro) non vengono appostati in bilancio”. Altra considerazione sull’Amaco: “ho seguito l’intervento di Damiano Covelli e dico che fa bene a fare il suo lavoro di oppositore, ma deve essere propositivo. Dire di rimuovere il Presidente è riduttivo. Dobbiamo fare in modo di rendere più appetibile il servizio”.
Lino Di Nardo (capogruppo di Cosenza Positiva): “l’Amministrazione comunale, sotto tanti punti di vista, è andata molto al di là dei suoi compiti. Dire che questa Amministrazione non ha agito correttamente, vuol dire avere gli occhi bendati.
Molte volte nell’enfasi di voler fare opposizione a tutti i costi si fa confusione.
Quando si è parlato dei 59 milioni di euro da riscuotere, ci si riferiva ai crediti quinquennali che il Comune ha iscritto in capo ad Equitalia e che dal bilancio abbiamo stralciato”.

Bianca Rende (PD): “ci saremmo aspettati stasera un dibattito nel merito dei documenti di bilancio. Invece abbiamo assistito solo ad una discussione all’insegna della retorica autoreferenziale. Le questioni cruciali sono state aggirate, come quella sull’Amaco. Ma sull’argomento proporremo un ordine del giorno per il prossimo Consiglio. Le parole del collega Covelli sono più che sufficienti a mettere in discussione la capacità del management, oltre ad alimentare molti dubbi. L’organo di revisione pone questioni cruciali, cinque, non un richiamo isolato. Il richiamo è allo scolaretto svogliato che non vuole fare i compiti suggeriti. Riconiscimento dei debiti: nessuno si è posto il problema di avviare nuove istruttorie. Un altro richiamo è riferito alle anticipazioni di cassa, anche per anni piuttosto recenti. Un dato preoccupante. Se le famiglie sono costrette, per la prodigalità del padre di famiglia, ad indebitarsi, poi si vedono costrette a pagare gli interessi. Sulle alienazioni immobiliari, i ricavi sono nulli, anche perché non è momento per mettere in vendita i propri beni. Ciò suggerirebbe maggiore prudenza. E la cifra attualmente ricavata, di 52 mila euro su 11 milioni previsti la dice lunga. La lotta all’evasione fiscale non ha prodotto i risultati sperati. Nel frattempo le tariffe per i servizi sono quasi raddoppiate. Un ultimo passaggio è quello sul fondo crediti di dubbia esigibilità. Alcune previsioni di tirare il freno, dando un taglio alle spese, non sono state rispettate. Insieme ai revisori auspichiamo maggiore oculatezza nelle spese. Ogni nostra forma di proposta in tal senso ha registrato sordità e arroganza.
Sul Ponte di Calatrava va tributato a Giacomo Mancini il merito per aver avuto l’intuizione. Bisogna saper ripercorrere la storia. Cosa è avvenuto in 15 anni che ha rallentato la consegna? In ogni caso, ci compiaciamo anche noi per il risultato di domenica, anche se non utilizzerei toni propagandistici, perché c’è un 40% della città che non si riconosce nell’Amministrazione. Speriamo in un campo di passo”.

Andrea Falbo (Mario Occhiuto Sindaco): “ho letto con interesse una nota che mi ha passato il consigliere Di Nardo nella quale si evidenzia che il Comune di Milano non ha presentato il bilancio entro il 30 giugno ed è sull’orlo del fallimento. Oggi a Cosenza, invece, tutto è rimasto come prima. Il PD farebbe bene a valutare i fatti in maniera oggettiva e concreta. I numeri hanno una loro valenza oggi se vengono paragonati con altri numeri. E’ fuor di dubbio che, nel 2011, quando è arrivato al Comune il Sindaco Occhiuto è stato per la città uno spartiacque. Al di là dei servizi migliorati, Occhiuto ha impresso un’altra direzione alla gestione della cosa pubblica, inaugurando un nuovo modo di fare politica, rivelandosi una guida accorta con un ente non più fruitore di servizi, ma attore di una gestione che ha rivoluzionato gli spazi pubblici come avvenuto per Piazza Bilotti, migliorandone l’attrattività, o per Santa Teresa, esempio eclatante di questo nuovo modo di fare politica, e poi per Corso Plebiscito o per Piazza Loreto pedonalizzata.
A me piace ricordare che quando Calatrava ed il Planetario saranno completati avremo un nuovo percorso urbano di qualità e nuove ricadute occupazionali.
Pertanto, confrontiamoci sui contenuti e su quali settori puntare”.

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