Se la situazione della città non fosse così drammatica ci sarebbe soltanto da ridere di fronte al Voce bis.
In 48 ore, il sindaco ha azzerato la giunta e ne ha fatto una nuova, si fa per dire.
Il messaggio di Voce è chiaro: “Signori non ho sbagliato persone, ho semplicemente sbagliato ingegneri (Sorgiovanni e Carvelli) e le deleghe assegnate”.
La nuova giunta è identica alla prima, con quasi le stesse persone ma in posizione diverse.
E così chi si occupava di sicurezza, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, seguirà i lavori pubblici.
Chi faceva il vicesindaco, oggi viene rimosso e declassato a semplice assessore.
Chi si occupava di attività produttive, proverà a cimentarsi sull’urbanistica (ahinoi).
Chi si occupava di personale, si occuperà delle politiche di sviluppo.
Povera Crotone!
Infine, chi come Cretella si è dimesso “per l’impossibilità di conciliare la sua attività professionale e vita familiare con l’impegno di assessore”, ha deciso in soli due mesi (sorprendentemente cambiando versione) di riprendere non solo il suo ruolo in giunta ma addirittura da vicesindaco. Incredibile ma vero!
Il tutto appare molto strano, così strano da sollevare dubbi e perplessità sulle reali motivazioni sul ritorno del “figliol prodigo”.
Siamo certi e non vogliamo credere che il “ripensamento” possa essere legato al cospicuo e ricco aumento di stipendio approvato solo qualche giorno fa.
E men che meno vorremmo pensare che la sua assenza temporanea in questi due mesi sia dovuta ad atti e provvedimenti che non volesse o non potesse approvare.
Tuttavia, la città esige risposte e chiarezza.
Con la nomina di questa nuova giunta appare evidente che il sindaco, nonostante la sua indiscutibile capacità di combinarne di tutti i colori, questa volta non abbia agito da solo.
Tanti e troppi sono i dubbi sui possibili “suggeritori”, che ora escono dall’ombra e iniziano a prendere forma e corpo.
Poteri forti la cui intromissione ed influenza sulla cosa pubblica non può essere tollerata ne accettata.
In democrazia, il potere derivante dal voto popolare non può essere in alcun modo subordinato o condizionato da estranee ed esterne volontà.
Guardando la composizione della nuova Giunta, infatti, si ha l’impressione che questa sia nata d’innanzi al tepore di “caminetti” cittadini e disegnata con “squadra e compasso”.
È tutto troppo strano.
La città vuole e deve sapere.
Da qui la necessità di convocare un apposito Consiglio comunale straordinario, per capire, comprendere, confrontarsi e fare chiarezza su chi sostiene il sindaco fuori e dentro la massima assise cittadina.
Basta zone grigie, che tutto avvenga alla luce del sole.
I consiglieri comunali
Danilo Arcuri
Antonio Megna