Messa a sistema delle fonti di produzione di energia già esistenti, promozione delle comunità energetiche rilanciando il ruolo del c.d. “Prosumer” e sviluppo del fotovoltaico, ecco alcune proposte sulla questione energetica.
Si tratta un tema essenziale per le imprese che dovranno rallentare o addirittura fermare la propria produzione se, nei mesi immediatamente a venire, l’energia non sarà sufficiente o sarà troppo costosa in relazione alla produzione. Ed è un problema per tutti i cittadini che rischieranno di perdere il lavoro e, contemporaneamente, fare i conti con bollette più salate e penalizzanti per il bilancio familiare.
La nostra linea, ripresa nel programma politico del Terzo Polo prevede, nel breve e medio-periodo, il rafforzamento della strategia sulle energie rinnovabili.
A livello territoriale, non possiamo ignorare la grande opportunità che la nostra Regione e le nostre Province hanno di giocare un ruolo quanto mai attivo in questa partita per partecipare alla costruzione ed implementazione di questa strategia nazionale, data la varietà e possibilità di disporre di diverse fonti di “energia pulita”.
Serve, in primo luogo, un lavoro di messa a sistema delle fonti già presenti sul territorio. Vorremmo che si pensasse ad un potenziale Distretto Calabrese delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza Energetica composto da fonti di produzione e di ricerca. Si è già persa un’importante occasione, in questa direzione, attraverso la mancata risposta al bando per gli Ecosistemi dell’Innovazione Territoriale pubblicato dal Ministero dell’Università e della Ricerca a partire dal quale un progetto siffatto avrebbe potuto muovere i primi passi. La realizzazione di questo Distretto Energetico, con una grande rilevanza strategica, nazionale ed europea, non può che basarsi, infatti, su una compartecipazione da parte degli enti pubblici territoriali, con il sostegno della Regione Calabria, assieme alle Università calabresi e meridionali (l’Unical è già in prima linea nel settore di ricerca sulla filiera dell’idrogeno essendosi impegnata in tre progetti finanziati con fondi PNRR) ed ai soggetti pubblici e privati altamente qualificati già presenti sul nostro territorio.
Ma la questione energetica richiede un complesso di azioni integrate e occorre pensare quindi anche a favorire la nascita di comunità energetiche rinnovabili con la partecipazione di Comuni, enti del Terzo Settore e realizzare tutti quegli interventi necessari a produrre e condividere energia da fonti rinnovabili a chilometro zero. Il destinatario del servizio non si limita, così, al mero ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle fasi del processo produttivo.
In questo ambito e nella nostra Regione, in particolare, con una forte componente di irradiamento solare, si deve dare particolare rilievo ad impianti di fotovoltaico. I luoghi deputati ad ospitare questi impianti possono essere sia i borghi sempre più soggetti a spopolamento, ma anche le aree di siti industriali dismessi che non mancano in Calabria e nel crotonese.
Altra proposta importante per il nostro territorio è quella di usare i bacini idrici per lo stoccaggio realizzando impianti fotovoltaici galleggianti al fine di produrre energia senza consumare un metro quadrato in più di terreno, aumentare la produzione di rinnovabili ed impedire al contempo l’evaporazione, mantenendo così intatte le riserve d’acqua.
Attraverso il PNRR abbiamo un’occasione storica unica per attuare molti di questi interventi ed entrare in modo preponderante nella soluzione di un problema ormai centrale per l’Italia e per ciascuno di noi. Non perdiamola!
Carla Capocasale
Segretario Provinciale di Azione di Crotone