“Le sfide del cambiamento si affrontano, non si getta il bambino con l’acqua sporca”
Apprendiamo, con grande stupore, quanto scrive il Comitato Pro Papanice attraverso un comunicato riguardante la discussione che avrebbe dovuto tenersi nel consiglio comunale del 29 agosto sulla richiesta di revoca della delibera di Giunta regionale che istituì il Distretto Energetico regionale per l’area di Crotone.
Lo stupore diventa incredulità nel proseguire a leggere la nota del Comitato allorché si allude ad una mancanza di serietà istituzionale, per dirla in maniera elegante, di una parte di consiglieri che non hanno permesso di approfondire una discussione così importante facendo mancare il numero legale all’assise.
Tralasciando i fatti puramente politici che in questo caso servirebbero solo ad alimentare la polemica, è necessario rammentare alcuni aspetti che, crediamo, possano servire a rendere un quadro più chiaro della vicenda a chi scrive.
La tematica del distretto energetico, così come proposta per essere discussa in consiglio comunale, poco ha a che fare con quello che la Giunta regionale approvò nell’ambito di un più vasto Piano Energetico Ambientale Regionale, ossia un sistema energetico che, integrando fra loro diverse tecnologie ad alta efficienza al servizio di diversi utenti finali, avrebbe avuto l’obiettivo di ottimizzare l’interazione tra consumo e produzione locale dell’energia ricorrendo soprattutto alle fonti energetiche rinnovabili. Il tutto al fine di raggiungere l’indipendenza dall’approvvigionamento di energia per la comunità locale.
Al contrario, ribadiamo, la questione così come è stata posta non fa che affrontare la problematica solo dal punto di vista degli impianti di conferimento dei rifiuti (leggasi discariche) senza alimentare la discussione con proposte di rilanciare (e non revocare) un Distretto Energetico che potrebbe essere capace di catalizzare esperienze imprenditoriali in linea con gli obiettivi della Transizione Ecologica.
Per essere ancora più chiari e comprensibili da tutti. Il punto portato in Consiglio comunale non analizza i pur tanti errori commessi, fino ad oggi, nella gestione del “Distretto Energetico” di Crotone con lo spirito di capire dove si è sbagliato per evitare di ripetere gli stessi errori. Il punto non va verso la direzione del rilancio della sfida ma tronca di netto un’esperienza che potrebbe portare a Crotone, anche in ottica di Pnrr, un nuovo progetto di sviluppo locale.
Ed invece nella classica logica populista, e virtualmente da cinquestelle, si vorrebbe buttare “bambino con l’acqua sporca”.
Bella logica di cambiamento!
Il vero cambiamento non sta nel cancellare le opportunità ma nell’accettare le sfide gestendole meglio di come è stato fatto in passato.
Ma evidentemente a qualcuno tutto questo non piace o perché incapace o in mala fede.
In conclusione e giusto per essere ancora più chiari con chi “spara nel mucchio” senza memoria, vorremmo sottolineare che sulle discariche, presenti e future, il consiglio comunale di Crotone, all’unanimità, si è già pronunciato più volte.
Per rinfrescare la memoria, solo alcuni esempi:
22.11.2022 “Realizzazione di una discarica di rifiuti speciali pericolosi e non da ubicarsi in Loc. Giammiglione del Comune di Crotone” il consiglio comunale ha espresso contrarietà alla realizzazione della discarica per rifiuti pericolosi e non – proposta dalla Ditta Maio Guglielmo srl in località Giammiglione del Comune di Crotone;
31.01.2023 “Atto di indirizzo del Consiglio Comunale della Città di Crotone “Gestione dei rifiuti pericolosi, presenti in Località Farina-Trappeto, nella cosiddetta “Passeggiata degli Innamorati”, il consiglio comunale ha espresso parere contrario al progetto dell’Eni Rewind SpA di smaltire a Crotone i rifiuti presenti nella discarica di Farina-Trappeto.
Concludiamo facendo presente che la tematica del Distretto Energetico regionale di Crotone non può essere affrontata sic et simpliciter, ma al contrario calata nell’ambito di una discussione più ampia che riguardi la pianificazione e rigenerazione del territorio comunale.
Danilo Arcuri
Antonio Megna
Crotone città di tutti