I Modena City Ramblers, non sono una band qualsiasi è un gruppo che non si limita a produrre musica trascinante ed orecchiabile, ma aspira e riesce anche ad affrontare molteplici tematiche, tra le quali, spicca la critica al capitalismo selvaggio e spietato, quello delle multinazionali e dei potentati economici, a cui, nelle loro canzoni, la band oppone una civiltà del lavoro, del sudore che si richiama a modelli eroici. Si può non essere d’accordo con i Modena City Ramblers, ma la loro buona fede non è in discussione ed anche ieri sera, al concerto tenutosi in Piazza Berlinguer, organizzato dall’Amministrazione comunale, hanno dimostrato di che pasta sono fatti.
Quello che riporto è un misto, di dichiarazioni rese da Franco D’Aniello, cofondatore del gruppo e di mie personali riflessioni che ne sono stata una diretta conseguenza.
Ho chiesto a D’Aniello, prima che avesse inizio l’esibizione:
“Franco che effetto ti fa sapere che questa concerto è stato interamente pagato con i soldi dell’Eni”….
Sorpreso dalla rivelazione, la sua replica è stata dapprima dubbiosa:
Ma sai, si chiama Whashing…, lavaggio morale delle aziende…spero sia fatto in buona fede ecco se è fatto in buona fede, si può anche accettare un compromesso…
Ma poi con una risolutezza, persino con una punta di orgoglio e di sfida ha aggiunto: “però, credo che i compromessi ci portano in realtà allo SFACELO…”.
Ebbene, osservare ieri sera i volti gioiosi dei ragazzi che al Concerto, levavano i pugni al cielo, intonando “Contessa”; “i Cento passi”, canzoni che ci parlano di sacrificio, sfruttamento e di duro lavoro.
L’essere consapevoli che quella gioia era stata comprata, a carissimo prezzo, da un’Amministrazione che in gran segreto, sovvertendo le regole che avrebbero voluto che fosse il Consiglio Comunale ha deciderlo, ha svenduto, con un accordo iniquo, i diritti dei nostri padri e dei nostri figli, alla grande multinazionale, in cambio, tra l’altro, di questa magica stagione estiva e del concerto di una Band,
alla quale sarebbe stato più che necessario fornire l’esatta indicazione della provenienza dei soldi con i quali gli stessi sono stati remunerati, tutte tali considerazioni, che neppure necessitano di ulteriori commenti o valutazioni, mi inducono a rivolgermi a questi stessi ragazzi e dir loro: bruciate le vostre tessere di partito, i “biglietti omaggio, ad entrata libera per tutti” che quest’Amministrazione sta distribuendo a piene mani, nella speranza di annichilire ciò che resta della nostra consapevolezza, per non dire delle nostre coscienze e ricominciate d’accapo, doveste pure ripartire dai tempi in cui Crotone, “la Stalingrado della Calabria”, insegnava all’Italia qualcosa che non si compra con un ingresso libero a un concerto.
Soprattutto, resettate, cancellate dalla memoria, anche dalla mia, di memoria che non condivide la vostra ideologia, il vostro credo, ma ugualmente lo rispetta profondamente, tutto ciò che questa finta sinistra nostrana, incapace di assumersi il peso storico di una eredità, per lei, insostenibile, ci ha fatto subire e subisce essa stessa.
Ogni riferimento al silenzio dei della “sinistra nostrana” rispetto a quello che è stato un “accordo” con l’Eni fatto al di fuori di ogni possibile vigilanza e che ci toglie ogni speranza ed i cui soldi, incredibile a dirsi, sono serviti per ”regalarci” nientedimeno che un concerto dei Modena City Ramblers è ampiamente premeditato e voluto.
Consigliere comunale
Fabrizio Meo