Siamo davvero contenti che il presidente della Provincia di Catanzaro, Abramo, con un lievissimo ritardo di soli 6 anni, si sia reso conto che la cd legge Delrio abbia di fatto annientato le Province svuotandole di ogni significato.
Della serie meglio tardi che mai!
La crisi economico-finanziaria della Provincia di Catanzaro si presenta così grave da mettere in dubbio addirittura il pagamento dello stipendio per i dipendenti ed ancora una volta, ove mai ve ne fosse bisogno, mette in risalto la miopia politica ed il più basso provincialismo della classe politica attuale delle tre principali città calabresi, Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, che in tutti questi anni con grande presunzione ha pensato solo ed esclusivamente al proprio interesse senza curarsi di ciò che accadeva a pochi passi di distanza.
Quando a lanciare il grido d’allarme furono i lavoratori e la società civile della provincia di Crotone che denunciarono a gran voce la chiusura dell’ente Provincia, nessun altro ente sentì il dovere di intervenire né di mostrarsi solidale, operando una scelta incivile e politicamente immorale. Adesso i rappresentanti politici ed istituzionali di Catanzaro improvvisamente scoprono la necessità di chiedere un intervento agli enti superiori per il trasferimento alla Provincia di Catanzaro di maggiori competenze e funzioni, e quindi di maggiori risorse economiche da gestire per far fronte alla crisi.
Ben venga tutto questo, sia pure con ritardo ed esclusivamente per interessi di carattere campanilistico, con la speranza che questa stessa classe politica, dalla quale bisognerà comunque liberarsi al più presto, capisca nel frattempo che le questioni istituzionali vanno affrontate in modo unitario e solidale e con l’obiettivo di migliorare le condizioni di tutta la Calabria, non solo di casa propria.
Speriamo realmente nel salvataggio della Provincia di Catanzaro e dei suoi dipendenti ma non dimentichiamo che quando per lunghi anni i dipendenti della Provincia di Crotone chiesero aiuto, di loro non importò a nessuno, a cominciare proprio dai politici crotonesi.
Filippo Sestito
già candidato alle elezioni regionali con “Un’altra Calabria è possibile”