L’11 febbraio anche il circolo PD di Crotone celebra le primarie per l’elezione del Segretario/a nazionale.
Personalmente, insieme a circa 300 tra dirigenti, militanti, parlamentari e amministratori PD in Italia, ho scelto di aderire al comitato “Il Pd che vogliamo – Per una nuova sinistra” (https://pdchevogliamo.it/ ), a sostegno della candidatura di Stefano Bonaccini, nella convinzione che la fase costituente che il Partito Democratico sta vivendo debba necessariamente concentrarsi su temi come la lotta alle disuguaglianze (di genere, ma anche tra generazioni e tra territori!), la legalità, il lavoro, l’ambiente, i diritti civili e sociali e il rinnovamento della classe dirigente (non solo per età, ma anche per genere e per provenienza)
Per portare avanti queste ed altre battaglie, abbiamo bisogno di una guida solida, capace di conciliare la buona amministrazione e la buona politica, di garantire l’unità del Partito tenendo insieme le diverse sensibilità culturali interne, di dare attenzione ai territori e rappresentanza a quelle fasce sociali e generazionali che troppo spesso si sono sentite ignorate dal Partito che doveva coinvolgerle e realizzarne le istanze.
In ambito locale, già un anno fa, scegliendo Nicola Irto come Segretario regionale, abbiamo avviato un processo di rigenerazione che, con il PD all’opposizione a tutti livelli di governo, richiede giorno dopo giorno un lavoro di seria autocritica e di confronto interno ed un costante impegno di ferma, ma propositiva opposizione verso scelte di governo e di amministrazione non condivisibili.
Non sempre questo lavoro porta i frutti sperati, ma tenacia, impegno e serietà sono indispensabili per riacquistare la credibilità perduta e rappresentare una valida e concreta alternativa alla destra e al populismo che non si stanno dimostrando capaci di colmare il vuoto che abbiamo lasciato nel momento in cui abbiamo deciso di abdicare al nostro ruolo di partito di sinistra, democratica, riformista e progressista.
Il congresso non è solo un importante esercizio ed esempio di democrazia interna, ma è una fase fondamentale nel percorso che può portarci nuovamente ad assumere, ma soprattutto ad onorare questo ruolo, tanto più in un panorama politico in cui posizioni individuali e adesioni a movimenti sembrano talvolta fondate dalla necessità di cercare brevi momenti di visibilità e di sfruttare le “ondate” favorevoli del momento più che dalla volontà di mettersi in gioco per la collettività e promuovere un progetto di riscatto per il nostro territorio.