è doveroso commemorare, anche a distanza di ben 42 anni, la morte di Sergio Ramelli. I militanti di Forza Nuova Rossano hanno voluto ricordare questo giovane martire affiggendo per la città numerosi volantini ed uno striscione riportante la frase: Sergio vive!
Triste protagonista di uno dei più efferati delitti degli anni di piombo, Sergio, fu una delle vittime dell’odio comunista di quegli anni. Venne ucciso senza pietà (a soli diciannove anni!) da un gruppo di Avanguardia Operaia che gli tese un’imboscata nei pressi della sua abitazione a Milano. Il loro movente? La militanza di Sergio tra le opposte fila del MSI e l’aver criticato le Brigate Rosse in un tema a scuola. Lui era un ragazzo onesto, uno studente modello, ma quando lo massacrarono a colpi di chiave inglese (causandone la morte in un letto di ospedale, dopo ben 47 giorni di agonia) per loro non era altro che un fascista da eliminare: ed uccidere un fascista, in quegli anni, non era reato!
Oltre a Ramelli, vogliamo ricordare anche Carlo Borsani ed Enrico Pedenovi. Vittime anche loro del cieco odio comunista. Furono assassinati in anni diversi, ma sempre a Milano e sempre il 29 Aprile e sempre per il medesimo motivo: la loro fede politica.
Forse è destino che gli uomini di coraggio siano uccisi dai vili. Ciao Sergio, ciao Carlo, ciao Enrico!