Gli Stati Generali de l’Italia del Meridione hanno segnato un momento importantissimo per il percorso intrapreso dal Movimento. I giovani, numerosi all’incontro, esprimono massima condivisione per le conclusioni alle quali si è giunti. Se da un lato è stata espressa e rinnovata la stima nei confronti del Presidente Oliverio, “persona perbene ed accorto amministratore”, dall’altro è stato compiuto quello che appariva ormai un passo inevitabile. Le elezioni politiche che si svolgeranno, difatti, non li vedranno alleati con il Pd.
“Il Partito Democratico ha deluso le aspettative dei cittadini compresi, tra questi, moltissimi degli elettori che l’hanno precedentemente sostenuto. È la crisi profonda che investe il sistema dei partiti centralisti e che deve indurci a riflettere. Una crisi che si traduce nella tangibile sfiducia che impera tra i cittadini. Lapolitica che non dialoga finisce per implodere, rimanendo distante dalle istanze che provengono dai territori. La Calabria ed i calabresi continuano a vivere in condizioni di disagio inaccettabili” è il pensiero di Idm giovani.
“Sanità, infrastrutture, disoccupazione, servizi inefficienti, pressione fiscale insopportabile, mancata valorizzazione delle risorse sono solo alcune delle criticità rimaste senza adeguata risposta – affermano ancora – la politica, e particolarmente quella italiana, è segnata da un diffuso quanto pericoloso sentimento di disaffezione a cui consegue il desiderio di protesta manifestato da più parti. L’Italia del Meridione sceglie di non seguire la strada più breve, indicata dal dilagante sentimento della protesta; sceglie, al contrario, di lavorare nell’intento di tornare a quei valori che della politica fanno strumento al servizio dei cittadini e mai il contrario”.
“Vogliamo lavorare – precisa la nota – per una Calabria che non vuole più essere il fanalino di coda; vogliamo lavorare per rendere i calabresi orgogliosi delle proprie radici; vogliamo impegnarci per offrire ai nostri giovani quelle opportunità che oggi mancano e che li costringono ad emigrare. Rifiutiamo l’antipolitica, affermando con forza e determinazione il nostro impegno ed il nostro sacrificio per far sì che la politica torni ad essere il mezzo per garantire il bene della collettività. Dispiace che il Pd non abbia saputo cogliere gli allarmanti segnali giunti dall’esito del Referendum Costituzionale. Dispiace che non si sia compresa la gravità del malessere sociale in atto. Dispiace, ancor di più, che a farne le spese siano sempre i cittadini”.
“Tanto avviene quando il dialogo si trasforma in monologo, lasciando in uno stato di profonda solitudine cittadini ed amministratori. Scegliamo di operare nell’interesse e a tutela della cittadinanza – closa nota -decidiamo diintraprendere il percorso più tortuoso se questo significa preservare le nostre idee ed i nostri irrinunciabili valori. L’Italia del Meridione sceglie di esserci per riaffermare quella cultura della partecipazione che sembra essere stata posta in secondo piano da alcuni e che, invece, rappresenta la linfa vitale della democrazia”.