“Vogliamo rassicurare tutti i cittadini Ue che risiedono legalmente in Gran Bretagna sul fatto che vogliamo che rimangano qui”. Lo ha detto la premier Theresa May riferendo ai Comuni sulla proposta britannica nei negoziati sulla Brexit per garantire i diritti dei cittadini europei residenti nel Regno Unito. Il primo ministro ha aggiunto che saranno trattati come i cittadini britannici. May ha ribadito anche l’importanza del principio di reciprocità: gli stessi diritti garantiti ai cittadini Ue nel Regno devono infatti essere riconosciuti dai Paesi europei per gli expat britannici nel continente. Il cosiddetto “settled status” permetterà agli europei che vivono da oltre 5 anni nel Regno Unito di godere di una piena cittadinanza in particolare per quanto riguarda l’accesso alla sanità, ai benefit e al sistema previdenziale. Ogni cittadino Ue che ha vissuto per un periodo inferiore nel Paese potrà farne domanda una volta superati i cinque anni di residenza. A nessuno di quelli che si trovano ora legalmente nel Regno sarà chiesto di andarsene dopo la Brexit.
Da Bruxelles, però, arrivano le prime risposte. Per la protezione dei cittadini europei servono “più ambizione, chiarezza e garanzie rispetto alla posizione odierna della Gran Bretagna”, scrive su Twitter il negoziatore capo per la Brexit della Commissione europea, Michel Barnier. “L’obiettivo dell’Ue – afferma – è avere lo stesso livello di protezione della legge Ue”.
“A prima vista c’è almeno un elemento che fa la differenza, ossia l’impegno a semplificare le attuali procedure amministrative. Tuttavia, una serie di limitazioni restano preoccupanti e dovranno essere valutate con cura”, ha detto il coordinatore per la Brexit del Parlamento europeo, Guy Verhofstadt, sottolineando che il gruppo del Parlamento europeo per la Brexit “studierà la proposta nei prossimi giorni”.
