Non è “una questione personale”, ma per il posto di superministro dell’economia Ue “ho caratteristiche che pochi hanno”: lo ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici entrando all’Eurogruppo ed Ecofin informali, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse interessato alla posizione. “Conosco il lavoro da ministro, sono stato ministro e ho seduto nell’Ecofin e sono commissario”, ha spiegato Moscovici, che però non vuole farne una questione personale. “E’ una proposta strutturale, dobbiamo aumentare il controllo democratico nell’Eurogruppo, perché le sue decisioni hanno conseguenze importanti per cittadini. E allo stesso tempo dobbiamo avere una leadership più forte”, per questo Juncker ha proposto che un vicepresidente della Commissione sia presidente dell’Eurogruppo in futuro. “Il dibattito è sul tavolo, non vuol dire che si farà domani, i ministri dovrebbero discuterlo, è dove dobbiamo andare in futuro”, ha aggiunto.
L’Italia sostiene il discorso di Juncker e vede nell’idea di creare un superministro dell’economia “l’accelerazione più efficace” di molte alte altre proposte. Lo ha detto il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan a Tallinn. Il discorso di Juncker “è molto importante, di ampio respiro” e “sicuramente coglie nei fatti molte delle idee che l’Italia aveva già avanzato. Quindi noi lo sosteniamo”, ha detto. Soprattutto perché “è il momento giusto in Europa per pensare al rafforzamento dell’architettura istituzionale, visto che l’economia sta dando risultati importanti”. Si tratta quindi -ha aggiunto Padoan- “così come per l’Italia, anche per l’Europa di non fermarsi, insistere con le riforme“. L’idea di Juncker di “semplificare e quindi racchiudere in un’unica figura le funzioni della politica di un Tesoro europeo è un’indicazione importante, darebbe una svolta, un’accelerazione, abbiamo fatto grandi sforzi per la moneta unica, per l’Unione bancaria, adesso è la dimensione del bilancio che deve essere semplificata, rafforzata e resa più coesa.
Il superministro dell’economia “è un titolo che non mi dice molto nella sostanza, non capisco quali responsabilità e strumenti avrebbe. Il dibattito dovrebbe aprirsi dall’altro capo: invece di parlare del lato istituzionale, parliamo di cosa manca nell’unione monetaria, in termini di resilienza, competitività, solidarietà, dovremmo cominciare parlando di quali sono i problemi, e poi finire con il dibattito istituzionale”: così il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem risponde a chi gli chiede cosa pensa della proposta di Juncker.