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I piani dei partiti per gli ultimi scampoli di legislatura non coincidono affatto

Redazione

Dalla legge elettorale ai vitalizi, dallo ius soli al nuovo codice antimafia. E, in cima a tutto, le misure economiche che saranno contenute nella legge di Stabilità. Sono tante, ma spesso discordanti, le priorità dei gruppi di Camera e Senato per l’ultimo giro di boa dell’attività del Parlamento. Ma su tutte grava l’incognita tempo. Perchè la principale diversità di opinione tra i partiti, all’interno della maggioranza e nello stesso Pd, è quanto debba durare la legislatura. Se cioè, come pensa una parte della maggioranza, da Ap a una parte della minoranza Pd, si debba arrivare alla scadenza naturale, proseguendo con i lavori anche dopo il via libera alla manovra economica cambiando almeno la legge elettorale, oppure se come pensa un’altra parte della maggioranza, a cominciare dal Pd renziano, dopo il sì alla Stabilità si debba considerare conclusa la legislatura e si debbano sciogliere le Camere. I tempi, quindi, saranno determinanti e comunque sono stretti. L’attività di Camera e Senato, dopo la pausa estiva, riprenderà ufficialmente il 12 settembre (le commissioni una settimana prima, con l’anticipo al 4 settembre delle commissioni Esteri di Camera e Senato riunite per l’informativa del governo sul caso Regeni) e i principali gruppi parlamentari si preparano in vista dell’autunno stilando le loro priorità. Il Pd, con i presidenti dei senatori e deputati Luigi Zanda e Ettore Rosato, non ha dubbi: tra le priorità alla ripresa dei lavori c’è la legge elettorale, ma anche provvedimenti che attendono l’ok finale come lo ius soli e il testamento biologico. Per i Cinque Stelle in cima alla lista ci sono i vitalizi. E la class action, proposta di legge approvata dalla Camera e ora in attesa al Senato e targata proprio M5S. Le priorità di Forza Italia, oltre alla legge elettorale, si concentrano sul fronte economico, ma anche dei diritti. Renato Brunetta a settembre si impegnerà per far partire in tempi strettissimi la commissione d’inchiesta sullebanche. Per il suo omologo al Senato, Paolo Romani, tra le priorità c’è anche la legge che introduce misure a tutela degli orfani di femminicidio, ma va cambiata, avverte subito. Infine, anche i capigruppo di Mdp inseriscono la legge elettorale tra le priorità da approvare prima della fine della legislatura. Ma hanno la precedenza i provvedimenti sui diritti, come lo ius soli e il biotestamento. Per Francesco Laforgia, che guida i deputati Mdp, tra al primo posto c’è sicuramente la reintroduzione dell’articolo 18 per i licenziamenti disciplinari e collettivi.

Ad aggravare la situazione di determinati provvedimenti c’è l’ostruzionismo di alcune forze o addirittura non c’è comunione di vedute all’interno della maggioranza di governo. Calendario alla mano, dunque, la legislatura completa ha ancora 5 mesi di vita. Ma per quel che riguarda l’attività parlamentare i tempi si riducono parecchio: facendo la tara di giorni festivi, festività natalizie e settimana ‘cortà, si riducono al massimo a circa una cinquantina i giorni effettivamente ‘utili’. E oltre alle diversità di obiettivi, a far fibrillare i tre mesi autunnali ci sarà il confronto sulla legge di stabilità, per la quale ogni gruppo ha desiderata diversi in vista della campagna elettorale

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