Sulla questione dell’impianto di Coda di Volpe a seguito delle “manifestazioni spontanee” tengo a sottolineare che l’unico documento ufficiale riguardo l’inceneritore di rifiuti solidi urbani sito nel Comune di Rende in nostro possesso, riporta fedelmente cosi come scrive la relazione Arpacal che “l’area che ospita l’impianto “ora citato” non è mai in alcun modo stata acclarata la presenza di rifiuti tossici che potessero mettere in pericolo la salute dei cittadini ne l’igiene pubblica”. Voglio ancora precisare che non risultano ,ad oggi, progetti per il raddoppio dell’impianto, impianto che ,come sapranno i cittadini, è gestito dal Consorzio Valle Crati. Quest’ultimo, dietro regolare gara, ha affidato la gestione dello stesso alla Geko. La comunità europea ha sanzionato la Regione Calabria riguardo l’impianto di depurazione perché si tratta di un impianto obsoleto e non più in grado di contenere i liquami provenienti dal naturale sviluppo demografico dei comuni consorziati. Ricordiamo che per questo motivo il Cipe ha stanziato un finanziamento di 34 milioni di cui 24 pubblici e 10 privati. Trenta milioni di questo finanziamento serviranno al rifacimento della rete di raccolta anche esse datate nel tempo. E poi solo 4 milioni di euro all’ammodernamento dell’impianto e all’adeguamento dello stesso. I cittadini devono sapere che ,attualmente, l’impianto Coda di Volpe è sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Questo, naturalmente, dovrebbe costituire maggiore garanzia che l’impianto venga al più presto messo a norma. In questi giorni, infatti, il gestore dell’impianto insieme all’autorità giudiziaria, sta provvedendo alla bonifica delle vasche. Specifico quindi che si parla di adeguamento e mai si è parlato di bonifica. Fin qui questi sono i fatti. Il resto è solo una strumentalizzazione che tende ad allarmare le popolazioni che vivono nei pressi dell’impianto. I cittadini possono stare tranquilli che il comune di Rende vigila per ,come la legge gli attribuisce, sullo stato di inquinamento o meno dell’are circostante. Tutto è costantemente monitorato. E’ opportuno anche ricordare che si parla di un impianto di decenni, oggi non più idoneo. Da qui il finanziamento per adeguarlo alle vigenti normativa europee.
RENDE: IMPIANTO DI CODA DI VOLPE, STOP A STRUMENTALIZZAZIONI E INUTILI ALLARMISMI.
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