“Non basta parlare di enogastronomia per rilanciare il turismo in Calabria. E’ vero che bisogna investire sulle tipicità gastronomiche del nostro territorio, ma la Calabria ha tanto altro da mostrare e far vivere ai turisti” Lo ha detto Fulvia Caligiuri, candidata al Senato della Repubblica nello schieramento di Centrodestra riferendosi alla Borsa internazionale del turismo che si è tenuta a Milano nei giorni scorsi e che ha visto come protagonista anche la nostra regione.
“La nostra è una terra bellissima ma troppo spesso mortificata – ha detto la Caligiuri.
Pensiamo alle nostre coste: 800 km , parte dei quali a rischio erosione per una scellerata gestione del territorio come è successo negli ultimi anni soprattutto sulla zona tirrenica che ha subito danni riconducibili non solo a fattori naturali ma anche a fattori antropici.
Pensiamo al nostro mare che, in alcuni punti ad alta densità turistica, si ripresenta, sistematicamente ogni estate, con chiazze marroni attribuibili a scarichi fognari illegali o al cattivo funzionamento della rete di depurazione. Si è sempre intervenuti in emergenza e mai a cercare di risolvere il problema in modo definitivo quando invece sarebbe stato indispensabile un maggiore e capillare controllo da parte degli Enti locali eseguendo in modo adeguato il proprio ruolo di gestione e tutela. E’ vero – dice – che oggi la Regione ha stanziato 260 milioni per il sistema di depurazione, ma è vero anche che le zone a divieto di balneazione sono ancora tante e la stagione estiva è alle porte.
La questione più difficile e che rallenta di molto lo sviluppo del nostro turismo è, e rimane poi, la grande carenza di infrastrutture. Da decenni viviamo il quasi isolamento generato proprio da infrastrutture inesistenti: un’autostrada inaugurata ma mai completata, strade statali con enormi criticità come la 106 ionica, linee ferroviarie cancellate, aeroporti chiusi o ridimensionati. Nonostante il piano dei trasporti regionale abbia messo in campo strategie che si ritenevano efficaci, la situazione rimane difficile.
Anche la destagionalizzazione – continua la Caligiuri -può fare da spinta al rilancio del turismo: la nostra è una regione dalle mille risorse in termini di bellezze naturali e di patrimonio artistico, sfruttabili 365 giorni all’anno. Montagne e colline sono fruibili in qualsiasi stagione, come del resto i magnifici borghi, piccoli paesi carichi di storia e di bellezza, con un patrimonio culturale e artistico invidiabile.
Dunque non solo l’enogastronomia, che resta un indiscusso patrimonio – conclude Fulvia Caligiuri – ma interventi concreti che servano da base alle nostre bellezze naturali per fare in modo che il turismo continui ad essere un driver decisivo per il nostro Paese”
Il rilancio del turismo non passa solo per l’enogastronomia
71