“Dopo le “réclames” dei mesi scorsi pensavamo che ATAM, l’Azienda Trasporti per l’Area Metropolitana, fosse uscita dal pantano e si stesse finalmente risollevando; ma avremmo dovuto chiedere prima conferma ai suoi dipendenti che pare non percepiscano stipendio ormai da diverse settimane.” Non lascia spazio a dubbi la posizione del consigliere comunale Massimo Ripepi che nei giorni scorsi ha ricevuto notizia che per i lavoratori della succitata azienda si starebbero cumulando ritardi sulle retribuzioni loro dovute.
“Dopo lo scampato pericolo dal fallimento e lo stentato salvataggio (che l’Amministrazione comunale ci ha propinato in tutte le salse) l’epopea sulle spalle dei lavoratori, già numericamente sottodimensionati, non conosce fine e pone seri interrogativi se realmente la crisi, che per parecchi mesi ha messo in ginocchio il servizio pubblico di trasporti locale, possa essere considerata capitolo chiuso ed archiviata” continua Ripepi.
Ancora lo stesso ribadisce come “una città che desidera la fama di polo turistico e si pregia del titolo di città ‘metropolitana’ non può non tenere in considerazione il trasporto pubblico. Senza dubbio i mezzi ottenuti con i fondi Pon-metro, uniti agli sforzi dell’amministratore, hanno dato una boccata d’ossigeno al parco macchine, ormai vetusto, ma il discorso non può certo esaurirsi qui. Auspico quindi che le azioni politiche di Comune e Regione non si limitino ad interventi in extremis ovvero quando la situazione è ormai sull’orlo del precipizio.”
Non bisogna ‘salvare’ bensì progettare, pianificare e trovare soluzioni durature affinchè non siano più coinvolti né gli utenti né, soprattutto, i dipendenti costretti a percepire stipendi a singhiozzo. Il nuovo amministratore, designato da Falcomatà, non sembra dare grandi segni di vita in questi primi mesi di gestione nè si può andare avanti pensando di sopravvivere solo con i fondi destinati dallo Stato e dalla Regione al trasporto pubblico: il management dovrebbe destarsi e proiettare la nostra Azienda di trasporti ad una dimensione di natura metropolitana con la dirimpettaia Messina per poi proiettarsi ai nuovi standard europei del trasporto pubblico urbano.
Purtroppo, però, visti i risultati più che fallimentari fin qui raggiunti dall’Assessore ai trasporti Giuseppe Marino, (l’Attila che dove passa non cresce più l’erba) c’è da perdere ogni speranza. Marino è quell’Assessore che pensa prima alla Calabria e poi alla sua città ed è lo stesso che pensava di risolvere il problema dell’Aeroporto dello Stretto attivando il bus che collega Reggio e Messina; purtroppo il bus non lo utilizza nessuno. Sarà sfortunato ma non ne azzecca una. Immaginare le sorti dell’Atam affidate a questi amministratori ci preoccupa non poco.
“Il nostro compito ed impegno sarà di attenzionare e vigilare anche questa questione per non permettere all’amministrazione Falcomatà, la più scarsa della storia, di rendere ulteriormente irreversibile il processo di rinascita e sviluppo della nostra Città. Solidarietà e vicinanza ai lavoratori ATAM!”