In attesa della piena attuazione del regolamento europeo 1169 del 2011, oggi i ministri Martina, Agricoltura, e Calenda, Sviluppo Economico, hanno firmato due decreti interministeriali che introducono per due anni un sistema sperimentale di etichettatura per il riso e per il grano. Quello che non è stato fatto in sede Ue, lo ha fatto oggi il nostro governo a Roma: ha dato risposte concrete ad agricoltori e risicoltori italiani che da tempo chiedono l’etichetta di origine sui prodotti.
Quello di oggi è un risultato politico storico. Garantire più trasparenza e sicurezza anche in etichetta vuol dire fornire ai consumatori più strumenti per scegliere consapevolmente il Made in Italy. Significa tutelare i nostri produttori di riso e pasta ed essere al loro fianco in un momento in cui il mercato è sempre più instabile. Niente chiacchiere, quelle le lasciamo ad altri che tutelano l’agroalimentare italiano solo a parole. Il Governo, attraverso i Ministri Martina e Calenda, risponde con i fatti, facendo sentire la sua voce anche in Europa.
I decreti prevedono per il grano l’obbligo di indicazione del paese in cui è coltivato e macinato e se le due fasi avvengono in più Paesi, si possono usare diciture diverse. Per il riso si prevede l’indicazione del Paese di coltivazione, lavorazione e confezionamento, e anche qui, se le fasi avvengono in più Paesi si possono usare le diciture diverse.
Obiettivo: fornire al consumatore la massima trasparenza, attribuire una Carta di Identità ai nostri prodotti, proteggere il made in Italy dall’invasione nel nostro mercato interno di riso e grano provenienti dai paesi stranieri a dazio zero”. Così Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura
RISO E PASTA – Oliverio (PD), Martina e Calenda rispondono con azioni concrete a crisi mercato
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