La direttiva ETS (Emission Trading System) è stata oggetto di dibattito e controversie sin dalla sua introduzione. Mentre alcuni sostengono che sia un passo importante verso la riduzione delle emissioni di gas serra, altri temono che possa avere conseguenze negative sul commercio marittimo europeo. In questo articolo, esploreremo la prospettiva critica secondo cui l’introduzione della direttiva ETS potrebbe portare all’esclusione dell’Europa dalle nuove rotte commerciali, favorendo porti nord africani e inglesi.
Il commercio marittimo mondiale e l’Europa
È innegabile che l’Europa abbia giocato un ruolo significativo nel commercio marittimo mondiale nel corso dei secoli. Tuttavia, negli ultimi anni, la sua quota di mercato è diminuita, con un numero sempre maggiore di armatori che preferiscono fare scalo in porti al di fuori dell’Europa. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, tra cui la competitività dei porti, i costi operativi e le infrastrutture portuali.
La direttiva ETS e le nuove rotte commerciali
Secondo la prospettiva critica, l’introduzione della direttiva ETS potrebbe accelerare questa tendenza, escludendo l’Europa dalle nuove rotte commerciali. La direttiva prevede infatti l’imposizione di limiti alle emissioni di gas serra per le navi che attraccano nei porti europei. Questo potrebbe comportare costi aggiuntivi per gli armatori, che potrebbero preferire fare scalo in porti al di fuori dell’Europa, dove tali restrizioni non sono in vigore.
Porti nord africani e inglesi come alternative
Secondo gli oppositori della direttiva ETS, i porti nord africani e inglesi potrebbero beneficiare di questa situazione. Questi porti potrebbero diventare attrattivi per gli armatori, offrendo loro una maggiore flessibilità e minori costi operativi. Ciò potrebbe portare a un cambiamento significativo nelle rotte commerciali, con l’Europa e di conseguenza il porto di Gioia Tauro che verranno gradualmente esclusi dal commercio mondiale.
Critiche all’approccio degli europarlamentari PD e 5Stelle
La prospettiva critica attribuisce l’esclusione dell’Europa dalle nuove rotte commerciali all’incompetenza e all’arroganza degli europarlamentari appartenenti al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle. Secondo questa visione, invece di rendere attrattivo il commercio in Europa, le politiche adottate da questi partiti produrranno solo povertà e avrebbero messo l’Europa sulla strada del non ritorno.
È di vitale importanza contrastare la direttiva ETS per evitare conseguenze devastanti sul commercio marittimo europeo.
Giacomo Francesco Saccomanno
Commissario Lega Calabria