Dopo il sostanziale ridimensionamento del progetto “Antica Kroton” dal quale sarebbe dovuta partire la rinascita culturale, sociale ed economica della città di Crotone e di tutto il territorio provinciale; dopo il continuo ed incessante smantellamento della sanità pubblica che oramai lascia i cittadini del territorio crotonese senza la tutela costituzionalmente garantita del diritto alla salute; dopo la certificazione dell’isolamento infrastrutturale dell’intera area crotonese per la quale non esistono collegamenti ferroviari e viari degni di questo nome, con un porto ed un aeroporto senza alcuna visione di sviluppo; in attesa perenne della bonifica integrale dell’ex area industriale in cui giacciono i veleni e le scorie che forse dovremo custodire in loco per l’eternità; a fronte di uno sfruttamento energetico intensivo che deturpa il nostro mare, mette a rischio l’ecosistema ed aumenta i pericoli di subsidenza senza nessuna contropartita adeguata per le nostre comunità; con un’altra minaccia sanitaria ed ambientale legata (nuovamente) alla realizzazione dell’ennesima discarica a Giammiglione, in un territorio già stracolmo di discariche, anche abusive, e termovalorizzatori; dopo tutto questo, assistiamo ad una nuova mortificazione per tutti i crotonesi.
La vicenda è quella della scelta, da parte dell’attuale Ministro della Cultura del Governo Meloni, Gennaro Sangiuliano, di accorpare il parco archeologico di Crotone a quello di Sibari e della quasi certa soppressione della Soprintendenza per l’archeologia, i beni artistici ed il paesaggio (SAPAB) di recente costituzione con sede a Crotone. Da quanto sembrerebbe poi, da questo accorpamento discenderebbe un forte ridimensionamento dell’autonomia gestionale del parco archeologico di Crotone che dipenderebbe, di fatto, dal parco di Sibari, dotato di autonomia speciale.
Un altro paradosso se pensiamo che i numeri di visitatori sono fortemente sbilanciati in favore dell’area crotonese, senza considerare la fortezza di Le Castella, che vanta circa trentamila presenze annuali.
E’ questa l’idea di sviluppo che la classe politica e dirigente espressa da Crotone ha per il nostro territorio?
E’ così che i nostri rappresentanti, quelli che i cittadini crotonesi hanno votato, intendono costruire il nostro futuro?
Possibile che le istituzioni e gli enti locali non siano in grado di tutelare i diritti e gli interessi delle nostre comunità?
Restiamo francamente attoniti dinnanzi all’ennesima dimostrazione di incapacità e di opportunismo politico che si ripercuote sulla nostra pelle e per queste ragioni rivolgiamo un appello a tutte le forze sane ed autenticamente democratiche del nostro territorio, a tutte le forze politiche, sociali, istituzionali, ai cittadini, affinché si attivi una mobilitazione ampia e partecipata per impedire che Crotone subisca una ulteriore umiliazione.
Crediamo che sia necessario esprimere chiaramente il nostro dissenso di fronte a scelte politiche profondamente lesive della nostra dignità a differenza di quanti, pur avendo il dovere ed il mandato politico-istituzionale di tutelare i nostri diritti nelle sedi opportune, anziché farlo restano inermi ed avallano scelte che creano condizioni di crescita e di sviluppo solo negli altri territori, lontano da Crotone.
E’ ora di pretendere la giusta attenzione per i bisogni delle nostre comunità.