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Siclari commenta le scelte di Oliverio: «Inutile dar vita adesso a un nuovo esecutivo. Ammette il suo fallimento»

Redazione

Neppure il più ottimista degli oppositori del governatore della Calabria, Mario Oliverio, avrebbe potuto sperare in un’ammissione di responsabilità così palese da parte del presidente della Giunta regionale. La decisione di procedere ad un “esecutivo ter” ormai a poco tempo dalle prossime elezioni regionali, consegna la certificazione del fallimento politico del governatore. Al netto delle dichiarazioni di circostanza, dei ringraziamenti o delle finte “promozioni”, al presidente non è rimasto che bocciare senza appello gli assessori che erano stati scelti come esempio delle eccellenze della società civile da mettere al servizio della comunità. Ed invece abbiamo assistito al solito teatrino cui il centrosinistra ci ha ormai abituato sin dal 2014. Un continuo litigio fra alleati, quando non addirittura fra gli stessi assessori. Alcuni di questi sono stati addirittura messi alla porta in un clima di totale confusione che sembra regnare sovrano dalle parti della Cittadella di Germaneto.

La scelta di Oliverio, dunque, attesa il suo stesso immobilismo nell’attività di gestione politica di una regione complessa come quella calabrese. Non sfugge agli addetti ai lavori come, varare una nuova giunta a così poca distanza dal nuovo appuntamento elettorale rappresenti uno specchietto per le allodole: nessuno dei nuovi assessori avrà il tempo necessario a far partire una eventuale azione degna di nota. E se a ciò aggiungiamo che, con l’addio dei vecchi assessori, buona parte di ciò che era stato iniziato sarà interrotto, ecco il disastro completo: si vara una giunta rinnovata per ripartire, ma, di fatto, si ottiene d’ingessare una volta di più quella che dovrebbe essere un’attività di virtuosa amministrazione.

Una menzione a parte merita il settore sanitario. Era l’unico nel quale ci si aspettava un cambiamento profondo ed obbligato. All’orizzonte, però, non si appalesa alcuna novità ed è chiaro ormai a tutti come il governatore abbia inanellato una serie incredibile d’insuccessi, anche con il governo nazionale che lo stesso Oliverio non ha esitato a criticare con durezza per le scelte compiute. Una spirale che tragicomica, con il presidente della Giunta che boccia il governo della sua stessa parte politica che, a sua volta, non ascolta neppure lontanamente la voce di un presidente di Giunta.

Appare, dunque, quanto mai inutile la decisione di Oliverio di dar vita a questo nuovo esecutivo. Una scelta buona solo a distogliere l’attenzione da quelli che sono i problemi veri della Calabria e che la maggioranza di centrosinistra ha dimostrato ampiamente di non essere in grado di affrontare al di là degli uomini scesi in campo. Una incapacità di base che ha immobilizzato la regione, acuendo i complessi problemi già esistenti sul territorio. Oliveri prenda atto della sonora bocciatura che sta arrivando da più parti e provi almeno a non peggiorare ulteriormente un quadro a tinte fosche. Fortunatamente, le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale sono ormai alle porte. E saranno gli stessi calabresi a dare un giudizio inappellabile sul lavoro svolto in questi anni.

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