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Wanda Ferro su amministrative a Catanzaro

Redazione

“Eravamo convinti che la lunga riflessione di Vincenzo Ciconte conducesse ad una riflessione sugli errori commessi – dalla candidatura di molti dei consiglieri uscenti del centrodestra alla continua opera di denigrazione di Sergio Abramo -, ad una analisi più rispettosa della volontà dei cittadini che hanno premiato la buona amministrazione del centrodestra ed una proposta politica e amministrativa improntata alla chiarezza, alla coerenza e al rinnovamento. Ciconte e il Pd hanno tentato di ribaltare la sconfitta presentandola come una vittoria, plasmando e rigirando i numeri per dimostrare che, in fondo, la gioiosa macchina da guerra guidata dal centrosinistra è riuscita a fermare la travolgente avanzata di Abramo in una città storicamente moderata. Probabilmente Ciconte ha portato nel suo esercito molti soldati, che fino a qualche giorno prima stavano dall’altra parte della barricata, e che evidentemente sono riusciti a capitalizzare un risultato personale senza però riuscire a convincere i propri elettori a sposare una battaglia politica che molti avevano ritenuto, incautamente, già vinta. E’ chiaro che non ha funzionato il tentativo di replicare l’impresa di Mario Oliverio, che alle regionali ha imbarcato tantissimi esponenti provenienti dal centrodestra. Diversamente da quanto avvenuto alle regionali, la possibilità di dare un voto disgiunto ha travolto Ciconte, poiché gli elettori moderati, anche quelli legati da un rapporto di fiducia ad un candidato consigliere, hanno rifiutato di esprimere la propria preferenza per l’aspirante sindaco della sinistra. Una coalizione ‘moderata’ non può essere costruita a tavolino, unendo simboli e liste sulla carta, cercando di adattare a proprio piacimento storie politiche ben note ai cittadini, che non si lasciano abbindolare e sono molto più attenti di quanto pensi una sinistra autoreferenziale. I catanzaresi hanno premiato la buona amministrazione di Abramo, la sua capacità di ascolto, la sua capacità di stare nei quartieri e dialogare con la gente, utilizzando lo stesso linguaggio e calandosi nei problemi e nei bisogni dei cittadini. Una capacità che gli viene riconosciuta da tutti e che, nel turno di ballottaggio, sarà certamente apprezzata anche da quella sinistra che non ha smarrito il senso autentico del sociale: per questo sarà proprio Sergio Abramo ad avere, al secondo turno, una ulteriore espansione dei consensi. E’ difficile piuttosto credere che Ciconte possa trovare consenso nell’elettorato di Nicola Fiorita – al quale rivolgo i miei complimenti per l’ottimo risultato ottenuto – che rappresenta un patrimonio che non deve essere disperso, ma anzi valorizzato per ciò che ha rappresentato in termini di volontà di crescita della città e della qualità della politica. Sono certo che da parte di Fiorita e dei consiglieri eletti nel suo schieramento arriverà un contributo prezioso in termini di proposte concrete e di controllo rigoroso e responsabile dell’operato dell’amministrazione. Penso che la sfida di dare vita ad una minoranza di qualità sarà la strada da perseguire per Fiorita, al quale non può essere chiesto oggi di fare da salvagente e condividere una responsabilità di governo con quello stesso centrosinistra che gli ha negato la possibilità di guidare la coalizione, chiudendosi a riccio di fronte alla possibilità di un rinnovamento della propria classe dirigente. Infine l’altro dato politico da evidenziare è quello dello sforzo di rinnovamento compiuto nelle liste a sostegno di Abramo. Anche qui, le urne hanno restituito plasticamente l’immagine di un centrodestra che si appresta a portare il Consiglio tanti volti nuovi e ben sette donne, e di un centrosinistra che ripropone sempre le stesse facce. Ora si tratta di completare la sfida del rinnovamento. La certa vittoria di Abramo al ballottaggio porterà aria fresca in Consiglio comunale, con una maggioranza fatta di soli sette uscenti e ben tredici new entry. Le sette donne, alle quali rivolgo un grande abbraccio per lo straordinario risultato conseguito, saranno energia nuova per la città”.

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