«Quanto è accaduto nel centro storico di Cosenza, con la morte di tre persone, può ancora succedere. Il degrado sociale ed edilizio di questa parte di Cosenza è stato sottovalutato, soprattutto negli ultimi anni. La Grande Cosenza ha chiesto nel settembre del 2016, subito dopo le amministrative, un consiglio comunale ad hoc sul degrado sociale ed urbanistico del centro storico e dei quartieri periferici». E’ quanto ha sostenuto Carlo Guccione, consigliere comunale e coordinatore della Grande Cosenza durante la conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, il capogruppo del partito in consiglio comunale, Damiano Covelli e il segretario provinciale democrat, Luigi Guglielmelli.
Il gruppo consiliare de “La Grande Cosenza” ha già una serie di proposte pronte da mettere sul tavolo per recuperare edifici pubblici e privati. Individuate le risorse regionali e comunitarie a cui attingere, individuato uno degli interlocutori, il rettore dell’università della Calabria pronto a trasferire alcune funzioni che potrebbero portare 500 studenti nel centro storico, individuato il collegamento logistico, la metrotramvia che attraverserà Cosenza Vecchia per dirigersi a sud, verso Rogliano.
Il piano per il rilancio è contenuto in un documento che i consiglieri comunali de “La Grande Cosenza” illustreranno nel prossimo consiglio convocato per il 7 novembre, i cui punti salienti sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti anche i consiglieri Cassano, Ambrogio, Covelli, Morcavallo e Rende.
«Dalla sindacatura di Giacomo Mancini – ha esordito Carlo Guccione – non si procede ad un intervento concreto e puntuale di conservazione del centro storico. Pensate alle condizioni in cui versa un luogo come Piazzetta Toscano. Le risorse non mancano, sono disponibili diversi piani di intervento con a disposizione fondi regionali e comunitari. Ci vuole però la programmazione e la volontà politica per metterli in atto. Non oso pensare – ha aggiunto – a quali potrebbero essere le conseguenze di un sisma simile a quello che ha colpito l’Italia centrale. Rendiamoci conto che il centro storico di Cosenza crolla da solo, perché sono mancati i necessari interventi di cura e manutenzione».
Pesante l’affondo del capogruppo Pd Damiano Covelli: «L’azione politica miope di Mario Occhiuto, fatta di cavalli di plastica, è un impedimento alla rinascita della città che deve partire da Telesio senza inventarci dei miti fasulli che non ci servono. Vorremmo che il sindaco si sedesse insieme a noi ed alle altre istituzioni, come la Regione, per affrontare seriamente e concretamente il problema, invece di pensare all’effimero. Basti pensare che la sua giunta ha appena deliberato lo stanziamento di 500 mila euro da destinare alle luminarie natalizie – ha detto Covelli – Mentre per la manutenzione dei luoghi pubblici e per le famiglie bisognose i fondi disponibili sono pari a zero. Il tentativo quindi è sempre lo stesso: quello di promuovere una immagine di facciata. Cosenza ha bisogno di altro».
Anche la parlamentare Enza Bruno Bossio è intervenuta dicendo: Rispettare i morti significa accertare subito le responsabilità. La tragedia non si è verificata in un palazzo qualunque. E’ una residenza molto antica inaugurata in pompa magna dalla giunta comunale che non può dire di non sapere chi abitasse in quel posto e che nello stesso stabile si trovassero opere di Bernardino Telesio. Non c’è strumentalizzazione politica nelle nostre parole. L’inclusione sociale può cambiare il volto del centro storico. E investimenti di comune, regione e governo devono essere destinati alla città vecchia, oggi abbandonata completamente al suo destino».