Il Consigliere delegato alla Cultura della Città Metropolitana ha preso parte alla cerimonia tenutasi al Cimitero dei migranti, voluto nel 2016 dall’Amministrazione guidata dal sindaco Falcomatà per dare degna sepoltura alle 45 vittime del mare sbarcate al porto di Reggio
Reggio Calabria non dimentica le vittime del mare e delle migrazioni. Al Cimitero dei migranti di Armo, realizzato dall’Amministrazione comunale reggina ed ampliato con un progetto voluto da Caritas Diocesana, una commovente cerimonia ha segnato la giornata del ricordo delle vittime delle migrazioni. L’iniziativa è stata realizzata dalle istituzioni cittadine in occasione dell’anniversario dello sbarco, avvenuto il 3 giugno del 2016, delle 45 salme recuperate dalle acque del Mediterraneo e giunte al porto di Reggio Calabria a bordo della Motonave Vega della Marina Militare.
Insieme ai rappresentanti della Curia, della Prefettura e delle Forze dell’Ordine, presente per la Città Metropolitana di Reggio Calabria il Consigliere alla Cultura Filippo Quartuccio, che nel corso del suo intervento ha ricordato la necessità di “celebrare attraverso la memoria un momento di altissimo valore civile ed umano, che ha visto la città di Reggio Calabria per tanti anni impegnata in prima linea nell’accoglienza delle persone in fuga da guerra e povertà”. “Una cerimonia molto toccante – ha affermato Quartuccio – che abbiamo vissuto assieme, alla presenza di tanti rappresentanti del mondo del volontariato, di quelle associazioni e di tante persone, infaticabili ed insostituibili, che insieme alla Chiesa reggina da sempre rappresentano il motore principale della macchina dell’accoglienza nella nostra città. Un’attività che quotidianamente portiamo avanti, insieme alle istituzioni che operano sul nostro territorio, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di tante persone che fuggono da teatri di guerra e disperazione”.
“Sette anni fa – ha aggiunto Quartuccio – la nostra città fu investita da un episodio nefasto che purtroppo rimarrà nella storia di questa comunità. Anche in quella circostanza, di fronte all’arrivo di quelle salme, si attivò immediatamente una sinergia istituzionale, guidata dall’Amministrazione e dal sindaco Giuseppe Falcomatà, con il supporto dell’allora assessore Giovanni Muraca, finalizzata ad individuare una degna sepoltura per quei corpi senza nome. Persone, prima di tutto, che avevano iniziato un viaggio della speranza, in cerca di una rinascita e di una nuova vita, e che invece trovarono la morte. Noi che riteniamo che il rispetto delle persone sia un valore, ci siamo attivati allora, e lo facciamo ancora oggi, facendo in modo che i loro familiari abbiano un luogo in cui piangere i loro morti. Reggio Calabria si è sempre dimostrata una città accogliente e solidale. Ed anche questa cerimonia e la commozione che l’ha accompagnata dimostra ancora una volta il grande cuore della nostra Città”.