Farine integrali di grani antichi, lievito madre e forno a legna: con questi ingredienti semplici ma genuini, richiamando l’antica tradizione, l’azienda agricola Mulinum Buonconvento ha sbaragliato 150 pani competitors provenienti da 10 regioni, imponendosi sul podio della XVIII edizione del “Premio Roma” per i migliori pani d’Italia, organizzato dalla Camera di Commercio di Roma.
Il pane ai 5 semi – impreziosito appunto da semi di girasole, sesamo, lino, zucca e papavero blu – e il pane 100% segale, prodotti con grani locali nel casolare in bioedilizia immerso tra le dolci colline senesi, hanno catturato i sensi di un panel di degustatori professionali, sulla base di una rigorosa griglia di requisiti organolettici e sensoriali.
Non è una novità per l’azienda agricola – nata in Calabria, nel 2017, grazie a un crowdfunding lanciato dal giovane imprenditore Stefano Caccavari per recuperare un mulino a pietra e dunque la filiera dei grani antichi – che, nelle scorse edizioni, si era già aggiudicato un riconoscimento per il pane prodotto nella sede di San Floro. Ma, stavolta, il doppio primo posto in 2 categorie sulle 9 presenti, tra 43 panifici in gara, ha un significato ancora più profondo: arriva a neanche un anno dall’apertura della sede toscana che comprova il modello d’impresa vincente e replicabile in tutta Italia.
L’ennesima conferma per il team giovane e dinamico guidato da Caccavari che, quotidianamente, coltiva e macina quintali di grani antichi con cui panifica piccoli capolavori dell’arte panificatoria. Tra le maglie dell’impasto si intrecciano anche le storie dei due fornai, Kevin Sciascia e Matteo Materazzo, che, giovedì 8 giugno, insieme al fondatore di Mulinum hanno ritirato il premio presso la sede della Camera di Commercio di Roma.
«Dopo 12 anni a Copenaghen, in cui ho collaborato con i migliori panificatori, ho sentito il richiamo della mia terra, dove ci tenevo a portare le competenze acquisite» racconta Sciascia, fornaio 33 ligure, che in Mulinum Buonconvento ha trovato il luogo ideale per sperimentare nuove tecniche di panificazione, senza mai perdere di vista la tradizione. È una storia di emigrazione al contrario quella di Kevin, affiancato da Matteo, 34enne calabrese doc, che, invece, dopo anni di servizio presso la sede di San Floro, ha accettato la nuova sfida di trasferirsi a Buonconvento per condividere il know how ben consolidato nel mulino calabrese e sviluppare nuovi prodotti.
«Siamo entusiasti, ma questo premio non rappresenta un traguardo, bensì un punto di partenza: miscelando le nostre farine di alta qualità con competenza e passione siamo certi di raggiungere tanti altri successi» commentano i due fornai che, insieme a Caccavari, sono pronti a festeggiare a Buonconvento con una degustazione gratuita, a base dei pani premiati tra i migliori d’Italia.