Dalla Regione Calabria, due importanti bandi a sostegno dei piccoli comuni montani. L’Associazione Borghi Autentici d’Italia, presieduta dalla calabrese Rosanna Mazzia, accoglie positivamente le prime misure poste in essere dall’esecutivo Occhiuto in favore dei piccoli comuni, queste ultime in coerenza con le importanti progettualità già messe in campo in passato e che hanno visto lavorare in sinergia l’Ente di Palazzo Campanella e l’Associazione Borghi Autentici d’Italia. L’auspico è quello di un nuovo percorso comune a sostegno dei piccoli borghi calabresi.
La Regione Calabria infatti, già protagonista negli anni passati di importanti misure volte allo sviluppo del territorio montano e delle aree interne, procede con una logica di sistema e pone al centro della propria azione il potenziamento della capacità attrattiva dei comuni montani e/o parzialmente montani con popolazione al di sotto dei 3.000 abitanti.
L’innovazione dei bandi recentemente presentati in Cittadella dall’Assessore con delega alle Aree Interne Gianluca Gallo e dal Governatore Roberto Occhiuto, “Abita Comuni montani” e “Sviluppo delle montagne calabresi” (a valere sul fondo per lo sviluppo delle montagne italiane) da una prima risposta alla consapevolezza che un argine allo spopolamento non può che passare dal sostegno della specifica “qualità della vita” di cui possono vantarsi i tanti piccoli comuni calabresi: il costo della vita, la quiete e le relazioni sociali, la sostenibilità ambientale.
Ad un approccio spesso generico e superficiale che propone come soluzione allo spopolamento un indistinto sviluppo turistico (spesso rivolto a sistemi economici locali non adeguati), la Regione Calabria fa bene a puntare sul protagonismo delle Amministrazioni locali e sulla loro capacita di leggere le esigenze della propria comunità.
Nel primo dei due bandi (“Abita Comuni montani”), è proprio l’Ente pubblico che – nella propria candidatura alla Regione – non si dovrà limitare alla dichiarazione dei requisiti formali (tasso di spopolamento, appartenenza alle aree interne, distanza rispetto al Capoluogo di Provincia) ma dovrà redigere (e porre alla valutazione regionale) l’avviso pubblico/manifestazione di interesse con cui intende acquisire istanze da cittadini, residenti in altri comuni e/o nazioni, che vogliano spostare la propria residenza e domicilio stabile per un periodo minimo di cinque anni.
In questo modo, sebbene i destinatari dei contributi previsti dal bando siano soggetti che intendono avviare un’attività̀ imprenditoriale, o soggetti posti in pensione e/o che svolgono lavoro agile, ma sono i Comuni che decidono tipologie e caratteristiche di queste nuove forme di cittadinanza, garantendo l’inclusione e la piena integrazione con la comunità locale.
Attrarre nuovi residenti creare le condizioni per consentire ai giovani di rimanere in Calabria e attrarre chi vive, spesso non bene, in aree ad alta intensità urbana è, ad integrazione del precedente, il bando “Sviluppo delle montagne calabresi” volto alla rigenerazione urbana, alla sistemazione di infrastrutture viarie o alla predisposizione di ulteriori servizi collegati al turismo, con la consapevolezza che a trainare deve essere innanzitutto le condizioni di vita che Amministrazioni e comunità locali, insieme, sono in grado di realizzare.
“Si tratta di misure sperimentali già adottate in altre Regioni ma che – per l’alto potenziale di ricaduta – speriamo trovino un importante riscontro anche in Calabria e che – auspichiamo – possano diventare strutturali e continuative – ha affermato la Presidente Nazionale dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, Rosanna Mazzia. La nostra rete accoglie oltre 20 comuni calabresi, molti dei quali collocati geograficamente in aree montane e pedemontane, che, anche grazie a queste misure, potranno beneficiare di importanti opportunità per le proprie Comunità. Per il futuro proponiamo alla Giunta regionale calabrese, come abbiamo già fatto in altre Regioni italiane, l’istituzione di tavoli consultivi permanenti e trasversali a tutte le materie di competenza regionale che guardino ai problemi e alle possibili soluzioni dal punto di vista dei piccoli comuni. In quel caso saremmo pronti a portare il nostro contributo, forti di una esperienza più che ventennale sul tema della vita nelle terre che qualcuno, con occhio miope, ancora vuole non solo marginali, ma marginalizzate. ”
158
articolo precedente