Dati sistema Excelsior, occupazione stabile nel 16% dei casi
Dall’ultima indagine campionaria a cadenza trimestrale sulla domanda di lavoro espressa dalle imprese dell’industria e dei servizi, realizzata da Unioncamere e dall’Anpal nell’ambito del Sistema Informativo Excelsior, relativi alle previsioni occupazionali per il periodo Luglio – Settembre 2022 emerge una previsione occupazionale di 2.770 nuove assunzioni di cui 1.380 nel solo mese di luglio 2022 nella provincia di Crotone.
I dati evidenziano un decremento di 240 unità tra gli ingressi previsti dalle imprese crotonesi per il mese di luglio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Nel 16% dei casi le nuove entrate saranno stabili, ossia con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre per il restante 84% si tratterà di contratti a termine. Le nuove assunzioni nel crotonese si concentreranno per l’81% dei casi nel settore dei Servizi; il restante 19% nel settore Industria e per l’86% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Nel dettaglio, rispetto alle 1380 assunzioni circa 550 riguarderanno il settore alloggio e ristorazione, servizi turistici; 200 i servizi alle persone;160 il commercio;140 le costruzioni; 120 il supporto alle imprese e alle persone, e infine 210 altri settori. Circa l’11% delle nuove assunzioni sarà destinato alle figure di dirigenti, specialisti e tecnici; il 49% professionisti commerciali e dei servizi, il 22% operai, specializzati e conduttori impianti, l’11% profili generici e 7% impiegati. Le nuove assunzioni interesseranno per il 31% giovani, con meno di 30 anni.
“Le aspettative occupazionali nella provincia di Crotone, purtroppo – afferma il commissario straordinario della Camera di commercio di Crotone Alfio Pugliese – manifestano un decremento rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell’anno precedente e ancor più preoccupante è che ciò si verifica in un periodo, quale quello estivo, in cui la vocazione turistica del territorio dovrebbe garantire il maggior numero di assunzioni previste, condizione legata ai rialzi dei costi energetici derivante dalla guerra in Ucraina”. (ANSA).